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Colonscopia: la nuova preparazione per vegetariani e vegani

Presso il servizio di Endoscopia Digestiva del Centro INI di Grottaferrata a Roma è stato messo a punto un protocollo specifico per vegani e vegetariani che devono preparare l’intestino alla colonscopia

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La colonscopia è un esame cosiddetto di secondo livello e può salvare la vita. Viene eseguito quando l’analisi per la ricerca del sangue occulto nelle feci risulta positivo. Questo accade in cinque casi su cento e non segnala la presenza di un tumore, ma quella generica di tracce di sangue. La colonscopia permette quindi di escludere oppure confermare la presenza di polipi, e di asportarli nella stessa seduta. Si tratta di piccole escrescenze della mucosa intestinale che possono degenerare in lesioni precancerose e portare negli anni allo sviluppo di un tumore del colon.

Per eseguire la colonscopia, come si sa, è necessaria uan preparazione nei tre giorni precedenti. Si tratta di seguire una dieta ad hoc povera di fibre, cioè senza frutta, verdura, cereali. Ovvio che un onnivoro potrà ripiegare su altri alimenti, mentre, stando a quete regole, vegetariani e vegani si trovano costretti al digiuno.

«Il rischio è che scatti il rifiuto a sottoporsi alla colonscopia, che è un esame fondamentale per la salute», sottolinea Luca Pecchioli, responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva del Centro INI di Grottaferrata, Roma. «Proprio per evitarlo, abbiamo studiato una dieta specifica, vegetariana e vegana, in modo da ottenere la medesima preparazione che si ottiene abitualmente con quella tradizionale».


La preparazione alla colonscopia per vegetariano e vegani

Nel caso dello schema tradizionale, la dieta deve iniziare tre giorni prima dell’esame e viene chiamata priva di scorie, perché è povera di fibre. Sono vietati quindi tutti i cibi che contengono semi, frutta, verdura, cereali, legumi, frullati, spremute e  tisane. Invece è possibile portare in tavola carne magra, pesce, latticini e formaggi meglio se freschi, uova, brodi di carne, camomilla e tè.

«A spingerci a pensare a una dieta diversa è stata propria una paziente vegetariana», continua il dottor Pecchioli. «Abbiamo quindi studiato insieme ai nutrizionisti una tabella a bassissimo contenuto di fibre». Gli alimenti? Pasta e pane con farina bianca, non integrale, riso bianco e bolle di riso, biscotti vegani semplici senza aggiunta di semi integrali, cracker e focaccine semplici, patate, tofu, seitan, brodi vegetali senza fibre, bevande vegetali, acqua, tè, caffè, estratti di frutta e frullati. «Il tofu, derivato dalla cagliatura del latte di soia e il seitan, ricavato dal glutine del grano tenero, presentano una bassissima concentrazione di fibre vegetali», sottolinea il dottor Pecchioli. «Anche i succhi di frutta o di verdura, ottenuti con gli estrattori a bassa velocità di compressione, si possono consumare tranquillamente perché sono privi di residui vegetali filamentosi e mantengono inalterate le proprietà nutrizionali».

La dieta di preparazione alla colonscopia per vegetariani e vegani è stata testata, per essere sicuri che non ci fossero differenze rispetto a quella tradizionale. «Abbiamo valutato la preparazione secondo la Scala di Boston, che è un sistema internazionale di quantificazione numerica della pulizia intestinale», conclude il dottor Pecchioli. «I valori che abbiamo ottenuto sono pari a quelle dei pazienti che hanno assunto le preparazioni riportate nelle linee guida internazionali».


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