Bite: i consigli di manutenzione

Il bite è una mascherina impiegata nel trattamento del bruxismo, in grado di creare una barriera protettiva tra le arcate dentarie



Il 20% della popolazione adulta è affetta da bruxismo diurno mentre il 10% da bruxismo notturno, una percentuale che aumenta significativamente nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, ovvero quando i livelli di stress originati dalle aspettative lavorative e sentimentali risultano essere maggiormente elevati.


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Seppur non se ne abbia la certezza assoluta infatti, le cause della tendenza a digrignare i denti in modo inconsapevole ed incontrollato riguarderebbero proprio la sfera emotiva, motivo per cui, se non esistono cure o terapie farmacologiche risolutive per questa condizione, è possibile contrastare il disturbo solamente tramite il ricorso ad un supporto psicologico e l’impiego di una mascherina in grado di creare una barriera protettiva tra i denti, ovvero il bite.

Dal momento che il bruxismo provoca un contatto forzato fra le arcate dentarie, causa di tensioni muscolari responsabili di mal di testa, indolenzimento della muscolatura facciale, dolori alla cervicale, mal di schiena, vertigini ed insonnia, l’utilizzo del bite permette di proteggere i denti dall’usura dello sfregamento e di attuare un allungamento muscolare utile a prevenire cefalee, acufeni e tensioni cervicali.

Nello specifico la mascherina, indossabile sull’arcata dentale superiore o inferiore a seconda delle indicazioni terapeutiche, può essere creata dal dentista su di calco delle impronte della dentizione (solitamente con un costo indicativo dai 400 ai 1000 euro) oppure acquistato in farmacia ad un costo che si aggira sui 60-70 euro: in questo secondo caso si tratta di un bite automodellante, come le mascherine Dr.Brux, ossia in grado di adattarsi alla dentatura dopo averlo immerso qualche secondo in acqua bollente.

La manutenzione del bite, oltre ad un’attenta cura della propria igiene dentale finalizzata ad evitare contaminazioni dovute a depositi di placca o tartaro, prevede una pulizia giornaliera con spazzolino da denti, dentifricio e acqua fredda: tutti i bite infatti sono realizzati in materiali plastici o resine, motivo per cui risulta importante non esporli a fonti di calore e non lavarli con acqua calda.

Una volta alla settimana poi è consigliabile effettuare una pulizia più approfondita, immergendo interamente il bite in una soluzione disinfettante, che dichiari esplicitamente un’azione battericida, germicida e fungicida: oltre alla disinfezione del dispositivo intraorale infine, è importante anche quella della custodia per evitare eventuali infezioni incrociate (bocca-dispositivo-custodia-bocca).