Bambini: come evitare il rischio di avvelenamenti a casa

Alcuni prodotti, come farmaci e detergenti, possono diventare fonte di avvelenamento e intossicazione per i bambini. Scopri, con l’aiuto della nostra esperta, come limitare i pericoli e che cosa fare in caso di emergenza




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di Ida Macchi e Gerardo Antonelli

Animati da curiosità e voglia di sperimentare i bambini possono finire per incorrere in incidenti anche seri, come gli avvelenamenti, pure fra le mura di casa. Abbiamo chiesto alla dottoressa Marta Crevani, medico specializzato in Tossicologia Medica,
 come limitare i pericoli e che cosa bisogna fare per intervenire.


Detersivi: mai sotto il lavandino

«A rischiare di più sono i bambini fra 2 e 4 anni che, per esplorare il mondo che li circonda, portano istintivamente tutto alla bocca», mette in guardia l'esperta. Per evitare brutte sorprese via i detersivi dalle zone facilmente accessibili come il vano sotto il lavandino e la zona cottura della cucina (dove spesso capita di "dimenticare" il detergente per i piatti).


Medicinali e dentifrici al fluoro al sicuro

Per lo stesso motivo blister e boccette di medicinali lontani da cassetti e comodini. Inoltre, per evitare errori, meglio non conservare pillole e compresse sfuse. Vanno sempre tenute nella loro confezione originale, con il foglietto illustrativo allegato», raccomanda l'esperta. «Attenzione anche a non lasciare a portata di mano i dentifrici al fluoro per adulti: la quantità di principio attivo che contengono può essere tossica per i più piccoli», continua Crevani, che aggiunge: «I prodotti potenzialmente a rischio vanno riposti in un armadietto, meglio se chiusi con un lucchetto. Inoltre, nella scelta dei detergenti per la casa è bene orientarsi su prodotti con un tappo di sicurezza».



Prudenza nei comportamenti

Occhio anche alle leggerezze che possono rivelarsi pericolose, come per esempio inserire capsule e tabs in lavatrici e lavastoviglie e poi lasciare lo sportello dell’elettrodomestico aperto. «Oppure, travasare i detergenti in bottiglie anonime, come quelle di una bibita o dell'acqua minerale, che possono essere confuse con le normali bevande», mette in guardia il medico.ù


Cosa fare in caso di pericolo

Se nonostante le precauzioni il piccolo rimane vittima di un’ingestione accidentale bisogna chiamare direttamente un Centro Antiveleni o contattare il 118, che metterà immediatamente in comunicazione con un Centro Antiveleni. Dopo aver indicato età, peso e sostanza ingerita dal bimbo, dall’altro capo del filo un medico specialista fornirà le indicazioni per fronteggiare l'emergenza.

«Nell'attesa, mai cercare di far vomitare il bambino: se ha ingerito un prodotto caustico, rigurgitarlo aumenterebbe i danni all’esofago», mette in guardia la dottoressa Crevani.

Proibito anche farlo bere: i liquidi aumentano il volume dei prodotti schiumogeni e il piccolo rischia di vomitare e soffocarsi. Anche il latte, a dispetto delle comuni credenze popolari, non va dato: in alcuni casi può addirittura peggiorare il decorso dell’intossicazione.

È consigliabile, invece, tenere in casa una confezione di carbone vegetale attivato in polvere (è importante che venga venduto come polvere all’origine e che non siano le comuni compresse di carbone tritate) e del dimeticone, da assumere solo quando è il medico tossicologo a suggerirlo: il primo riduce l'assorbimento di alcune sostanze, evitando che si diffondano nell’organismo e facilitandone l’eliminazione da parte dell’intestino; il secondo impedisce la formazione di schiuma nello stomaco dopo l’ingestione di detersivi o saponi. «Quando però l’avvelenamento è grave, bisogna raggiungere il più vicino Pronto Soccorso, portando con sé la confezione del prodotto o del farmaco incriminato», avverte la dottoressa Crevani.




I casi meno preoccupanti 



Se il piccolo ingurgita accidentalmente dei farmaci si viene subito presi dal panico, ma non sempre si tratta di un’evenienza così grave come si teme: niente pericoli, per esempio, quando un bimbo under 7 ingoia 2 o 3 pillole di anticoncezionale. «Il suo organismo non è in grado di "catturare" gli ormoni contenuti nel contraccettivo e va consultato il Centro Antiveleni soltanto se è stato ingerito tutto o buona parte del blister», rassicura la dottoressa Marta Crevani.

«Nessun rischio anche se il bambino ha assunto pastiglie di vitamina C perché il corpo elimina da solo e senza danni il surplus. Niente allarmi anche se ha ingerito mucolitici, sia da prendere per bocca sia per aerosol, a eccezione di quelli che contengono molecole per sedare la tosse, come la codeina: in questo caso occorre consultare il Centro Antiveleni», puntuliazza l’esperta. «In ogni caso, per qualsiasi dubbio o se si viene colti dal panico, è sempre meglio effettuare una chiamata al Centro Antiveleni piuttosto che improvvisare rimedi casalinghi o dedurre da internet le procedure per fronteggiare la potenziale intossicazione», conclude la dottoressa Crevani. 



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