hero image

Fibromi all’utero: impatto sulla quotidianità

Nonostante siano asintomatici nella maggior parte dei casi, i fibromi uterini, quando si manifestano, hanno un impatto significativo sulla vita della donna

iStock



di Margherita Monfroni


I fibromi dell’utero sono tumori benigni che originano dalla componente muscolare dell’utero, ovvero il miometrio. Rappresentano la patologia ginecologica benigna più frequente nelle donne in età fertile e la loro incidenza nella popolazione femminile raggiunge il picco del 70% nella decade tra i 40 e i 50 anni, per poi ridursi con la menopausa.

Se nella maggior parte dei casi i fibromi uterini risultano asintomatici, di contro, a seconda del loro numero, dimensione e localizzazione, possono provocare nel 20-50% delle donne una grande varietà di segni e sintomi, con un elevato impatto sulla vita quotidiana.


Dolore

«Il dolore si presenta in forma acuta o cronica nelle pazienti con fibromatosi sintomatiche (ovvero 20-50% delle fibromatosi) – afferma la Professoressa Alessandra Graziottin, Direttrice del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele e Presidente della Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus – È un sintomo sottostimato, come spesso accade al dolore nella donna. È conseguenza di molteplici fattori, che causano infiammazione periferica e centrale».

In generale, le cause di dolore da fibromatosi includono:

- ciclo emorragico e molto doloroso nei fibromi sottomucosi, ovvero i fibromi formatisi a livello della superficie interna della parete uterina;

- necrosi da torsione, in caso di mioma sottosieroso peduncolato. Qualora il fibroma cresca esternamente alla struttura uterina e sia collegata ad essa attraverso un lembo di tessuto (peduncolo), può succedere che il peduncolo subisca una torsione, un fatto che si manifesta con intenso dolore a causa del blocco della circolazione sanguigna all’interno del fibroma stesso;

- contrazioni uterine dolorose (“coliche uterine”) a causa della compressione su organi vicini;

- dispareunia profonda, ovvero dolore durante la penetrazione profonda.


Flusso mestruale emorragico

A seconda della sede, delle dimensioni e del numero di formazioni, la fibromatosi uterina può provocare cicli mestruali brevi e frequenti, circa ogni venti giorni, caratterizzati da perdite di sangue molto abbondanti (metrorragie) spesso accompagnate da dolore intenso, senso di stanchezza e mancanza di energia.

«Le emorragie da fibromatosi uterina sono una causa importante di anemia, cui peraltro concorrono altri fattori che è necessario indagare sia per un’adeguata diagnosi, sia per instaurare una terapia efficace e persistente» spiega la dottoressa Graziottin.

Considerata l’importanza che il ferro ricopre nella formazione di diverse proteine deputate al metabolismo dell’ossigeno e dell’energia nonché nella sintesi di dopamina (l’ormone del piacere) e serotonina (l’ormone del buonumore), l’anemia da carenza di ferro può avere a sua volta una serie di ripercussioni che includono l’aumento del rischio di depressione, difficoltà di concentrazione e attenzione, calo del desiderio sessuale e diminuzione della soglia del dolore.


Sessualità

I fibromi uterini, soprattutto se localizzati in fondo all’utero (fundici), possono essere responsabili di dispareunia profonda, ovvero dolore durante la penetrazione profonda.

Oltre a costituire una problematica di per sé, l’associazione psicologica tra dolore e rapporto sessuale ostacola l’eccitazione e conseguentemente la lubrificazione vaginale, provocando secchezza e dolore anche alla penetrazione iniziale.

Si arriva quindi ad un evitamento del rapporto sessuale, con un inevitabile impatto negativo sulla relazione di coppia.


Difficoltà di concepimento e disturbi in gravidanza

A seconda della loro dimensione e localizzazione, i fibromi uterini possono ostacolare l’incontro tra ovulo e spermatozoo oppure l’annidamento dell’ovulo all’interno dell’utero, con un importante impatto negativo sulla fertilità.

Oltre alla maggiore difficoltà a concepire, i fibromi in gravidanza possono contribuire ad aumentare il rischio di aborto e di parto prematuro, causare perdite modeste di sangue (spotting), rendere difficoltoso l’annidamento della placenta, provocare malposizioni del feto in gravidanza e creare delle difficoltà durante la fase espulsiva del parto.

 

Impatto su tempo libero e vita professionale

Se cicli abbondanti, dolore e infertilità sono la punta dell’iceberg, molto pesante è anche l’impatto sulla vita personale, professionale e scolastica, per gli evidenti disagi causati dal dover convivere con sintomi emorragici: dalla scelta dell’abbigliamento, all’uso di assorbenti ingombranti, al timore di trovarsi in situazioni imbarazzanti, con conseguente riduzione di viaggi, sport, uscite con gli amici.

Inoltre, le mestruazioni abbondanti causano problemi di concentrazione e astenia che riducono la performance della donna in occasione, ad esempio, di esami universitari o impegni di lavoro, con ripercussioni sulla carriera e la realizzazione professionale.

 

Trattamento

«I fibromi uterini possono colpire la donna nella sua energia vitale, nella sua sessualità, fertilità e relazione di coppia – afferma la dottoressa Graziottin – La diagnosi precoce è essenziale, visto il ritardo medio di 4 anni. La terapia deve essere prima medica e poi chirurgica (solo in casi particolari) e l’ulipristal acetato costituisce la vera rivoluzione nel trattamento dei fibromi: efficacia e sicurezza lo pongono come farmaco di prima linea per i fibromi uterini».

Quando ci si accorge di un flusso mestruale abbondante e doloroso, minzione frequente e/o difficoltà di defecazione, senso di compressione al basso addome, dolore alla penetrazione profonda e difficoltà di concepimento, è bene consultare un ginecologo.

Leggi anche

Cos'è un fibroma all'utero?

Fibroma uterino: il ruolo degli ormoni

Fibroma uterino: fertilità e gravidanza