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Smartphone di notte? Pericolo in “vista”

Di recente sono stati diagnosticati casi di cecità transitoria da dispositivi digitali. Ecco come evitare le insidie della luce blu

credits: istock



L’hanno già ribattezzata “transient smartphone blindness” che, insieme allo “smartphone walking” a caccia di Pokémon, rappresenta lo strano fenomeno di questa estate. La cecità transitoria da abuso notturno di cellulare è stata rilevata per la prima volta il 23 giugno scorso, quando due ragazze si sono presentate al pronto soccorso del Moorfield’s Eye Hospital di Londra, allarmate dall’aver perso la vista da un occhio.

Un black out che è durato 20 minuti e che, dopo i controlli del caso, è risultato imputabile al fatto di aver passato tutta la notte a chattare e consultare lo smartphone con un occhio solo, perché l’altro era coperto dal cuscino.

«Con il destro stavano incollate al monitor, inondato dalla luce blu, mentre il sinistro, affondato nel cuscino, era chiuso e adattato al buio», ha commentato Gordon Plant, direttore della Clinica Oculistica londinese. la cecità transitoria La notizia ha subito conquistato le pagine di The Guardian, per scoprire poi che non sono pochi gli episodi di cecità transitoria da dispositivi digitali.

Perché? Che cosa manda in tilt la vista? «Il fenomeno dell’amaurosi transitoria (amaurosis fugax) è noto da tempo, per i casi di “abbagliamento” dovuti all’esposizione alla luce del sole o dei ghiacciai», spiega Luigi Marino, docente di oftalmologia e chirurgia refrattiva all’università diMilano. «Nuova è l’associazione con lo smartphone, usato al buio, sdraiati a letto e con un occhio solo».

GLI EFFETTI SULLA RETINA

Ore e ore di irradiazione possono portare a una “saturazione” dei fotorecettordella retina, e in particolar modo della macula, la parte più nobile deputata alla visione centrale. Può quindi accadere
che al risveglio il giovane che ha chattato tutta la notte abbia una perdita totale o parziale della vista, vedendo solo i contorni di un’immagine ma non la parte centrale.

Di una persona, ad esempio, si possono intravvedere la barba o i capelli ma non il volto. Fortunatamente l’amaurosi transitoria, che non è dolorosa ma getta nel panico, si risolve da sola nell’arco di 20 minuti e non lascia segni. Ma è importante imparare a limitare l’uso dello smartphone a letto e seguire le poche e semplici regole riportate qui di seguito.

PROTEGGITI COSÌ

1 «Di notte, limita l’uso del cellulare a non più di 20 minuti», avverte il professor Luigi Marino. 

2 Per rendere i contrasti luminosi, non guardarlo al buio della camera da letto, ma con una luce grande accesa, come un lampadario o un’applique, da preferire a quella fioca dell’abat-jour.

3 Scegli un modello di smartphone che abbia il monitor con filtri che schermano la luce blu, per ridurre al minimo i riflessi che arrivano agli occhi. Oppure, nei negozi di ottica, acquista degli occhiali
dotati di particolari lenti, anche non graduate, che filtrano la dannosa luce “digitale”.

4 Opta per le ultime versioni di cellulari: sono dotate di night shift, un dispositivo automatico che cambia il colore del monitor quando si usa di notte, inserendo sfumature più morbide, caramellate.

5 Vietato guardare lo schermo del cellulare con un occhio solo: entrambi gli occhi devono essere aperti e irraggiati dallo stesso tipo di luce.

6 «Se compare una barra verde-blu al centro dell’immagine, che persiste anche a occhi chiusi,significa che è ora di spegnere lo smartphone per mettersi a dormire», conclude il professor Marino.


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Articolo pubblicato sul n.37 di Starbene in edicola dal 29/08/2016

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