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Salute dei denti: vero e falso

L’integrità del tuo sorriso dipende da come e quando lavi i denti, ma anche da quello che porti in tavola. Sai tutto su questo tema? Mettiti alla prova

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Molti cibi sono alleati del sorriso, mentre altri possono danneggiarlo. Pericoli in vista poi se, dopo mangiato, non ci si lava i denti: i residui alimentari sono il terreno su cui i batteri orali possono crescere. Ma sul corretto uso di spazzolino e dentifricio circolano ancora falsi miti che rischiano di vanificarne gli effetti. Così come c’è parecchia confusione su quali siano gli alimenti “amici” dei denti.

Ci aiuta a far chiarezza Massimo Mingardi, odontoiatra e docente al corso di laurea in igiene dentale dell’Università Milano-Bicocca.

Le spremute di agrumi sbiancano lo smalto

Falso. Hanno un grado di acidità che gradualmente consuma lo smalto, riducendone candore e resistenza. Per evitare guai, perciò, meglio non abusarne. Inutile, invece, eliminarle: sono una fonte di vitamina C, ricostituente per le gengive. Previene infatti il decadimento del collagene, essenziale perché mantengano un buon tono.

Per non correre rischi basta associarle a cibi che ne tamponino l’acidità. A colazione, per esempio, dopo aver bevuto una spremuta d’arancia basta sorseggiare una tazza di tè verde o di latte: sono alcalinizzanti e riportano il pH orale su valori ideali per la salute dello smalto.

Mangiare carote crude a fine pasto è come lavarsi i denti

Falso. Non sono in grado di sostituire lo spazzolino. Al pari di altre verdure dure e fibrose, come finocchi o sedano, le carote aumentano la quantità di saliva, mandandone al top le funzioni biologiche: annientare in parte i germi cariogeni, aiutare a disgregare la placca e a ridurre la quantità di ioni di calcio che favoriscono la formazione del tartaro.

Anche se alleate della salute orale, sgranocchiarle a fine pasto non basta però a garantire l’igiene: può essere un rimedio d’emergenza, se si è fuori casa e non ci si può lavare subito i denti.

Una caramella gommosa è più dannosa di una fetta di torta

Vero. I dolci appiccicosi, come caramelle gommose, marmellate o dense creme al cioccolato sono a maggior rischio: aderiscono più facilmente ai denti e, soprattutto, restano bloccati tra la gengiva e il dente, dove lo spazzolino fa più fatica a rimuoverli.

Questo non vuol però dire che torte, biscotti, merendine & Co. siano assolti: come tutti gli alimenti ricchi di zuccheri, favoriscono la crescita dello streptococcus mutans, batterio presente in bocca, primo responsabile delle carie. Meglio ridurne il consumo: per la salute della dentatura, ma anche per la salute generale.

I denti vanno lavati subito dopo mangiato 

Falso. Bisogna attendere almeno 30 minuti prima di armarsi di dentifricio e spazzolino, soprattutto se si sono consumati alimenti acidi come bevande gassate, agrumi o pomodori. A rivelarlo è uno studio della Fdi World Dental Federation, che ha scoperto i possibili danni legati a un’igiene orale effettuata prima del tempo.

Subito dopo mangiato, il pH della bocca è acido e il dente più debole: lo spazzolamento rischia perciò di assottigliarne lo smalto e di ridurne le difese. La soluzione: godersi un piccolo break dopo il pasto e lavarsi i denti senza fretta.

Le barrette energetiche possono facilitare carie e gengiviti

Vero. Sono un concentrato di zuccheri, al pari degli energy drink o dei gel energetici, in voga tra gli sportivi. Una recente ricerca dello Ucl Eastman Dental Institute, pubblicata sul British Dental Journal, ha dimostrato come gli atleti professionisti, che ne fanno largo uso, anche se seguono una corretta igiene orale sono più facili vittime di infezioni gengivali e di carie.

Rischi in agguato anche tra chi consuma tante bevande gassate o troppi succhi di frutta. Bisognerebbe ridurli drasticamente, evitando soprattutto quelli sorseggiati fuori pasto: con un panino, per esempio, perdono parte della loro carica cariogena. Oppure, dopo averli consumati, bevi subito un bicchiere d’acqua.

Il filo interdentale è facoltativo se usi bene lo spazzolino

Falso. In passato le associazioni dei dentisti inglesi e americani ne hanno messo in dubbio l’efficacia, ma il filo interdentale rimane uno strumento essenziale per rimuovere i residui di cibo negli spazi tra un dente e l’altro e sul bordo gengivale, zone in cui lo spazzolino non riesce ad arrivare e quindi ad alto rischio di carie (quelle più frequenti si formano proprio in questi punti).

Se gli spazi interdentali non sono troppo stretti, però, lo si può sostituire con lo scovolino, che ha la stessa funzione. Il momento migliore per utilizzarlo è la sera, prima dello spazzolino. Un recente studio pubblicato sul Journal of Periodontology dalla American Academy of Periodontology, ha dimostrato che così il fluoro del dentifricio agisce meglio negli spazi interdentali.

Troppi caffè macchiano i denti

Vero. Lo strato superficiale dei denti è molto poroso e assorbe facilmente i pigmenti scuri di questa bevanda, ingiallendo. Rischi analoghi anche con il tè (eccetto quello verde), i sughi di pomodoro molto cremosi, il curry e la salsa di soia.

Per contenere il danno il rimedio è bere un bicchiere d’acqua dopo averli consumati, o mangiare una mela con la buccia: contiene acido malico, una sostanza con effetto schiarente.

Non esistono alimenti anticarie

Falso. I formaggi stagionati contengono arginina, che favorisce lo sviluppo dei batteri “buoni”. Oppure le fragole, ricche di xilitolo, dall’azione antiplacca. Ma un recente studio, pubblicato sul European Journal of Oral Sciences, ha dato il primato di alimento salvasorriso ai mirtilli.

Contengono polifenoli che impediscono ai batteri di attaccarsi. Vanno però consumati senza aggiunta di zuccheri che ne vanificano gli effetti.


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Articolo pubblicato sul n. 44 di Starbene in edicola dal 15 ottobre 2019


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