Gwyneth Paltrow, un guru o no?

Ogni tanto le cronache a metà tra spettacolo e benessere riportano le uscite di Gwineth Paltrow, che abbiamo imparato a conoscere come attrice e come ormai ex moglie di Chris Martin, il cantante dei Coldplay, ma che abbiamo scoperto essere anche una sorta di guru, pronta a dispensare consigli più o meno attendibili su come vivere meglio.L’ultima sua trovata è l’earthing: nel primo numero della sua rivista “Goop”, che riprende il nome del sito da lei fondato quasi 10 anni fa ormai, sostiene i benefici del contatto con la terra per prevenire o curare diversi disturbi. Non solo, ne approfitta per vendere on line prodotti del costo di 200 dollari che permetterebbero, così dice, di ottenere gli stessi effetti positivi standosene tranquilli a casa. Probabilmente state pensando la stessa cosa che sto pensando io, vero!? Ovvero che si tratta di più o meno intelligenti operazioni di marketing. Non a caso l’associazione di consumatori americani “Truth in advertising” ha già protestato accusando Gwineth Paltrow di fare pubblicità ingannevole. Lei però continua sulla sua strada, riuscendo a incassare ogni anno milioni di dollari dai suoi “comandamenti”, condivisi con 3milioni e mezzo di follower su Instagram.Famosa è la sua battaglia contro il glutine: da quando è diventata mamma, quindi da 13 anni, ha eliminato ogni traccia di pane e pasta in casa, “perché – dice testualmente – non voglio che i miei bambini mangino il glutine”, scatenando anche in questo caso commenti infuriati, perché il rischio è che molte persone seguano quello che dice, finendo per trovarsi ad avere una alimentazione sballata e carenze nutrizionali.Tra le altre manie di Gwyneth c’è l’organic food. Peccato che non sempre bio significhi più sano. Anzi, secondo la ricerca scientifica non ci sono sostanziali differenze tra gli alimenti ottenuti senza l’impiego di fertilizzanti e pesticidi e quelli prodotti in modo tradizionale.Insomma, dietro i suoi consigli per uno stile di vita sano, pare ci siano in realtà rischi grossi di squilibri, ma soprattutto una efficiente campagna marketing per vendere qualche prodotto che di miracoloso ha solo la capacità di far lievitare il conto della bionda icona del cinema.