Figli problematici

In base ai dati del Ministero della Salute, sono in aumento le diagnosi di disturbi comportamentali dei minori in età pediatrica, tipo iperattività o disturbi oppositivi-provocatori. Per gli esperti spesso si tratta di falsi allarmi, il problema, in realtà, sta nel fatto che noi adulti non siamo più capaci di fare i conti con la naturale immaturità dei nostri figli. Finiti i tempi dell’educazione quasi militaresca frutto di una vecchia logica, oggi facciamo più facilmente ricorso ai medicinali o alle cure farmacologiche. perché i comportamenti dei più piccoli che escono da quelli che vorremmo poter controllare, vengono trattati come malattie, di fronte alle quali il bambino non può ribellarsi.In realtà servirebbe un’educazione ben organizzata e rispettosa della crescita, e non diagnosi che cristallizzano l’esistenza attorno a un problema. È come se gli adolescenti di oggi dovessero uniformarsi a una nostra idea di “bambino standard” e se non ce la fanno, o sono troppo lenti, o sono troppo vivaci, e quindi hanno bisogno di essere curati. Questo perché non siamo più capaci a sintonizzarci sui bisogni della crescita e quindi spesso impediamo loro di esprimersi come la loro età richiede: correndo, sudando, ridendo a voce alta, giocando per ore. Insomma, dovremmo lasciare che i bambini facessero i bambini.