Anti age, i rischi delle staminali

Se ne parla tanto, da tempo ormai, non senza polemiche. Le cellule staminali sono l’ultima frontiera della medicina rigenerativa: sono cellule speciali che si possono iniettare per rigenerare i tessuti. Ma in Italia non tutte le procedure sono consentite, tanto che per sottoporsi ad alcune tecniche di ringiovanimento con queste staminali c’è chi va all’estero pur di provarle. A quanto pare, però, con un po’ di rischi per la salute. Perché questi trattamenti non autorizzati nel nostro Paese sarebbero addirittura potenzialmente cancerogeni.E’ giusto spiegare, però, che ovunque nel mondo, in estetica, si utilizzano cellule staminali mesenchimali estratte dai tessuti adiposi: le staminali prelevate dagli embrioni si usano solo a scopo terapeutico. In Italia si può effettuare un prelievo del proprio grasso, visto che il ricorso a donatori è vietato, attraverso la liposuzione e poi, nella medesima seduta, reiniettarlo, debitamente arricchito, nelle zone da ringiovanire. Parte del grasso prelevato, infatti, viene filtrato o centrifugato per separare le cellule staminali; queste vengono poi aggiunte al restante tessuto adiposo, da usare quindi come filler per riempire le rughe o aumentare la taglia del seno. Le staminali tendono spontaneamente a differenziarsi in nuovo grasso, anche se quello impiantato si riassorbe fino al 50% nel giro di 2-3 mesi.In alcuni Stati, come San Marino o la Svizzera, si va oltre questa procedura “espandendo” in laboratorio le staminali estratte dal grasso e conservandole congelate in specifici laboratori, le cell factory. Secondo alcuni studi, l’uso di queste staminali espanse è più vantaggioso e dà risultati migliori e più duraturi. Ma la manipolazione di queste cellule non è priva di pericoli: messe in coltura per proliferare, le staminali, che non sono sterilizzabili, possono essere contaminate. Non si può neppure escludere il rischio che, spinte a una crescita non fisiologica (quando si effettua l’espansione), possano dare origine a tumori. Ecco perché in Italia questa particolare tecnica è vietata.