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Che cos’è il nuoto per salvamento e a cosa serve

Ispirato alle tecniche utilizzate per soccorrere chi è in pericolo di annegamento, il nuoto per salvamento prevede varie prove da affrontare in vasca. Eccolo spiegato in 5 risposte

Foto: iStock



«Il nuoto per salvamento è uno sport agonistico che si ispira al salvataggio di chi si trova in difficoltà in acqua», spiega Giorgio Quintavalle, coordinatore nazionale del settore salvamento della Federazione italiana nuoto. E da attività di nicchia, si sta trasformando in un'attività che riscuote sempre più successo: «Come dimostra il fatto che agli ultimi campionati italiani hanno partecipato quasi 1.500 atleti», continua l'esperto. Ecco tutti i segreti di questa disciplina.


1. Quali prove prevede il nuoto per salvamento?

«Nel nuoto per salvamento in piscina sono previste 6 diverse prove, su distanze dai 50 ai 200 metri. Una è il nuoto con ostacoli, in cui si devono superare dei pannelli sistemati lungo le corsie che simulano le onde, passandoci sotto. Nelle altre 5, invece, viene utilizzato un manichino riempito d’acqua, che può trovarsi sul fondo o galleggiare in verticale sul lato breve della vasca. In entrambi i casi, bisogna recuperarlo e trasportarlo all’arrivo il più velocemente possibile, utilizzando a volte anche il torpedo di salvataggio, un “salvagente professionale” da fissare attorno al manichino. Inoltre, alcune prove vengono affrontate con speciali pinne agonistiche, in carbonio e vetroresina. All’attività in piscina si affiancano poi le gare in acque libere, che prevedono percorsi a nuoto, ma anche con il kayak e su speciali tavole da surf».


2. Da che età si può praticare?

«Di solito si inizia a fare nuoto per salvamento intorno ai 6-7 anni, con allenamenti di 2 ore, tre volte la settimana. Già a partire dai 13 anni l’impegno può però crescere e diventare quasi quotidiano».


3. Si può provare anche da adulti?

«Chi non ha particolari ambizioni può anche iniziare a 30-35 anni e partecipare alle gare di nuoto per salvamento master, dove c’è addirittura una categoria dedicata agli over 90».


4. Quanto costano i corsi di nuoto per salvamento?

«Ogni società ha le sue quote associative, che comunque variano dai 650 € ai 1200 € l’anno».


5. Essere un atleta di nuoto per salvamento consente di lavorare come “bagnino”?

«No. Per diventare un “assistente bagnanti” serve un corso specifico. I requisiti richiesti sono l’essere fra i 16 e i 55 anni e avere una buona capacità natatoria, certificata da un attestato chiamato “Sa Nuotare 2”, rilasciato da una delle Scuole di nuoto federali italiane. In alternativa, vanno superati alcuni test, come per esempio nuotare per 25 m a rana.


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Articolo pubblicato sul n. 16 di Starbene in edicola e nella app dal 24 marzo 2020


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