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Quattro analgesici naturali per combattere il dolore

Stanca di prendere farmaci? Prova con la fitoterapia. Qui trovi 4 analgesici naturali sicuri e di comprovata efficacia

credits: istock



di Claudio Buono


Tredici milioni di italiani (quasi uno su cinque), in maggioranza donne, soffrono di dolore cronico, principalmente a causa di mal di schiena, artrosi, nevralgie e mal di testa. Per curarlo si fa un grande uso dei cosiddetti Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) che però sono irritanti per lo stomaco.

Se anche tu hai l’abitudine di assumere antidolorifici, sappi che la fitoterapia è perfetta per curare in modo più soft, ma non per questo meno efficace, i tuoi disturbi. Sono infatti molte le piante ad azione analgesica e antinfiammatoria: con l’aiuto del dottor Luigi Torchio, omeopata ed esperto di medicina natuale ti guidiamo alla scelta di quattro “big” della fitoterapia per calmare i dolori con un minor rischio di effetti secondari.

ARTIGLIO DEL DIAVOLO, un toccasana per i disturbi articolari

↘ Come agisce

Le radici tuberiformi di questa pianta rampicante, che cresce in Africa Meridionale, contengono alte percentuali di principi attivi dalle notevoli proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antireumatiche.

«In particolare fitosteroli, composti vegetali con un’azione antinfiammatoria simile al cortisone, e arpagoside, un composto derivato dal glucosio che ha dimostrato di contrastare la formazione di alcuni mediatori dell’infiammazione (prostaglandine e ossido nitrico), responsabili di dolore e gonfiore», sottolinea l’esperto.

↘ Quando usarlo

L’artiglio del diavolo si è dimostrato un vero toccasana per attenuare vari disturbi del sistema osteoarticolare, come mal di schiena (sciatalgie, in particolare), dolori alla cervicale (mal di testa incluso), torcicollo e altri dolori muscolari, tendiniti, osteoartriti (come la periartrite), artrite reumatoide.

↘ Quando è sconsigliato

L’artiglio del diavolo ha un effetto ipoglicemizzante, per cui andrebbe dosato con attenzione se già si usano farmaci antidiabetici. Inoltre è controindicato a chi assume anticoagulanti e ipotensivi. Non va preso, infine, in caso di gastrite e ulcera duodenale.


COME SI ASSUME

Lo puoi utilizzare sotto forma di pomata o gel da applicare localmente, almeno 2 volte al giorno, sulla parte che duole; ma anche per bocca, in capsule o compresse di estratto secco (2-3 al giorno, a stomaco pieno) o come tintura madre (30 gocce in 2 dita d’acqua, un paio di volte al giorno, a stomaco pieno), fino a scomparsa dei sintomi e comunque per cicli di 2 mesi al massimo, alternati da un mese di sospensione, perché l’uso continuo del rimedio può dare assuefazione, con conseguente perdita d’efficacia del trattamento.

BOSWELLIA, agisce anche contro il gonfiore

↘ Come agisce

La corteccia di questa pianta originaria di India, Nord Africa e Medio Oriente, nota anche come “pianta dell’incenso”, rilascia una resina da cui si estrae un olio essenziale ricco di acidi boswellici.

Come spiega il dottor Luigi Torchio: «Questi principi attivi frenano l’azione di un enzima (5-lipossigenasi) responsabile della produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori».

↘ Quando usarla

La boswellia svolge una potente azione antinfiammatoria e analgesica naturale che porta a una riduzione del dolore e del gonfiore, e al miglioramento della motilità delle articolazioni. Il che la rende particolarmente utile in caso di dolori muscolari, reumatismi, borsiti e tendiniti, fibromialgia, artriti e artrosi.

↘ Quando è sconsigliata

Se assunta nelle dosi suggerite, è una pianta ben tollerata, che non dà effetti collaterali. Per estrema cautela, conviene sentire il parere del medico prima di assumere anche Fans e cortisonici.


COME SI ASSUME

La trovi sotto forma di estratto secco in capsule o compresse (1 dopo colazione e 1 dopo cena) o come tintura madre (20 gocce, da diluire in poca acqua, dopo i pasti), fino a scomparsa dei sintomi. Esiste anche l’olio essenziale, indicato per massaggi sulle zone doloranti (3-4 gocce in 1 cucchiaio di olio vegetale).

PARTENIO, dà sollievo durante il ciclo

↘ Come agisce

In questa pianta, molto simile alla camomilla, le parti dove si concentrano maggiormente i principi attivi sono le foglie che, fa sapere il dottor Torchio, «sono particolarmente ricche di sostanze antinfiammatorie come flavonoidi, polifenoli, sesquiterpeni, ma soprattutto di partenolide, che è anche un potente antispastico naturale, in grado di svolgere un’azione rilassante su muscoli e vasi sanguigni, riducendone la contrazione dovuta all’infiammazione».

↘ Quando usarlo

La capacità di attenuare le contrazioni muscolari uterine, fa del partenio un rimedio specifico per il trattamento della sindrome premestruale e per attenuare crampi e dolori legati al ciclo. Si è visto, poi, che è in grado di ridurre le crisi di mal di testa, e di rendere meno violenti gli attacchi, specie se associati a nausea e vomito.

↘ Quando è sconsigliato

Non va preso in gravidanza perché, può aumentare le probabilità di interruzione spontanea della gravidanza o di parto prematuro.


COME SI ASSUME

In capsule o compresse di estratto secco, nella dose di due al giorno: per attenuare la dismenorrea, comincia il trattamento una settimana prima dell’arrivo del ciclo e proseguilo fino a regressione dei sintomi. Il partenio si può assumere regolarmente anche per periodi prolungati (fino a 4 mesi), se necessario.

SPIREA ULMARIA, contrasta i sintomi dell’influenza

↘ Come agisce

Per gli usi terapeutici di questa pianta si adoperano i fiori essiccati, contenenti numerosi principi attivi come flavonoidi, vitamina C, tannini che favoriscono l’azione antinfiammatoria, ma soprattutto salicina (o acido salicilico), il componente principale con cui viene sintetizzata chimicamente l’aspirina.

«Questa sostanza, inibisce la sintesi delle prostaglandine, responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti, donando sollievo in molte situazioni», afferma il dottor Torchio.

↘ Quando usarla

È utile in caso di ha l’influenza, dato che lenisce i dolori alle ossa tipici di questa malattia. In più, sempre grazie alla salicina, agisce come antipiretico in caso di febbre e riduce i sintomi da raffreddamento. Ma funziona bene anche in caso di mal di testa, mal di denti, dolori reumatici, lombalgia, dolori mestruali.

↘ Quando è sconsigliata

Non va presa da chi è sensibile all’acido acetilsalicilico e in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoagulanti e Fans.


COME SI ASSUME

Puoi puntare sull’estratto secco in capsule (2 al giorno, a stomaco pieno) o la tintura madre (30 gocce diluite in un po’ d’acqua, 2-3 volte al giorno, sempre dopo i pasti) fino alla scomparsa dei sintomi o per un periodo indicativo di due mesi in caso di reumatismi. Se i dolori ricompaiono, puoi ripetere il trattamento dopo un mese di sospensione.


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Articolo pubblicato sul n. 40 di Starbene in edicola dal 18/9/2018

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