Bicicletta, le regole stradali: il test per verificare quante ne sai

In bici il casco è obbligatorio? E il campanello? Si può pedalare sul marciapiede? Mettiti alla prova con il nostro test per verificare se conosci le regole di sicurezza per i ciclisti



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Evviva la bicicletta, che ci permette di spostarci tenendo sotto controllo due obiettievi: la linea e il rispetto dell'ambiente. Ma anche chi sceglie la mobilità green (lo scorso anno gli spostamenti su 2 ruote sono aumentati del 27,5%) deve rispettare il codice della strada. Per saggiare quanto ne sai di sicurezza in bici, abbiamo studiato un test di 9 domande. Il casco in bici è obbligatorio? Si può pedalare sul marciapede? Il campanello è obbligatorio?

Mettiti alla prova con il nostro test per verificare se conosci le regole del codice della strada per la bici. E poi, sotto, controlla a quante domande hai risposto correttamente.


LE DOMANDE

1. Il casco è obbligatorio:
A per tutti
B per nessuno
C per i minori di 14 anni

2. In città si può pedalare affiancati?
A Sempre, massimo in due
B massimo in due solo se le condizioni della circolazione lo permettono (poco traffico, strada libera)
C solo con un minore di 14 anni

3. Sulle strade extraurbane si deve procedere
A sempre e solo in fila indiana
B anche affiancati, massimo in due, se le condizioni della circolazione lo consentono
C sempre in fila indiana, salvo la presenza di un minore di 10 anni

4. Pedalare sul marciapiede
A è vietato
B permesso ai bambini con le biciclette a rotelle
C si può se ci sono pochi pedoni

5. Pedalare controsenso
A è sempre vietato, salvo specifica segnaletica
B è permesso nei sensi unici
C è consentito sul marciapiede

6. Il campanello è: 
A obbligatorio per tutti i tipi di bicicletta
B facoltativo su tutte le biciclette
C richiesto solo per la city bike

7. Sui percorsi ciclopedonali 
A il pedone ha la precedenza e se necessario, il ciclista deve scendere dal mezzo
B pedoni e ciclisti sono equiparati
C il ciclista ha la precedenza

8. Nelle aree pedonali
A non si può pedalare perché sono riservate ai pedoni
B le biciclette sono ammesse al transito
C possono pedalare solo i bambini con le bici a rotelle

9. La pista ciclabile riservata, ove presente:
A deve essere obbligatoriamente usata dal ciclista
B è di uso facoltativo, si può pedalare anche sulla carreggiata
C può essere utilizzata anche dai pedoni


QUI TROVI LE SOLUZIONI, CON IL COMMENTO DELL’ESPERTO

RISPOSTA 1: B In Italia, il casco non è obbligatorio. Per nessuno. La Fiab consiglia di indossarlo in particolare sui percorsi impegnativi, in montagna, quando si pedala su terreno sconnesso o sui tracciati con forti pendenze.

RISPOSTA 2: B Secondo l’articolo 182 del codice della strada i ciclisti devono procedere in fila indiana, in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano: per esempio, quando il traffico è intenso. Però se la strada è poco frequentata e non passa nessuno, ci si può affiancare ma massimo in due.

RISPOSTA 3: C Fuori città, si può procedere affiancati solo a un minore di 10 anni. Altrimenti vige l’obbligo della fila indiana.

RISPOSTA 4: A Andare sul marciapiede in bicicletta è vietato perché è uno spazio dedicato solo ai pedoni. Unica eccezione quando il marciapiede è regolamentato come percorso ciclopedonale o ospita una pista ciclabile. Entrambi indicati da apposita segnaletica.

RISPOSTA 5: A I sensi unici, per legge, non possono essere percorsi in senso opposto. Con un’unica eccezione: quando la segnaletica lo consente. Dal 2020, è permesso il controsenso ciclabile: queste strade sono indicate da un segnale verticale posto all’inizio della carreggiata e le biciclette possono transitare in direzione opposta al senso di marcia sulla corsia delimitata da una linea tratteggiata a terra. Ci sono anche altre soluzioni per il controsenso, attualmente sperimentali, presenti da tempo in alcune città.

RISPOSTA 6: A Il campanello è un avvisatore acustico utile nelle condizioni di rischio, al pari del clacson. Da qui l’obbligo. Esserne sprovvisti comporta sanzioni, salvo nel caso di competizioni sportive.

RISPOSTA 7: A Si tratta dei percorsi promiscui pedonali e ciclabili, indicati da un segnale verticale. Per esempio, nei parchi o in zone di particolare interesse paesaggistico, come un lungofiume. Su questi percorsi il pedone ha la precedenza, ciò significa che anche se non sono indicati limiti di velocità il ciclista è tenuto al rispetto di chi cammina. Deve moderare la velocità e, se la via è affollata, anche per la presenza di bambini, scendere dal mezzo.

RISPOSTA 8: B Il codice della strada specifica che, nelle aree pedonali, possono transitare anche le biciclette. Non occorre segnalazione. Vanno intese come un’estensione delle ciclopedonali, quindi si può pedalare però il pedone ha la priorità. In particolari situazioni ed attraverso apposita segnaletica, i Comuni possono introdurre il divieto di transito alle biciclette, magari in determinate fasce orarie.

RISPOSTA 9: A Il ciclista ha l’obbligo di transitare sulle piste ciclabili, dove si può pedalare anche affiancati se le dimensioni lo consentono. La norma varrebbe anche per le bici da corsa, ma non è sempre consigliabile, come nel caso di professionisti in allenamento. Ne esistono di 3 tipi: in strada, separate dalla carreggiata da uno spartitraffico o da una riga bianca e gialla continue; sul marciapiede, delimitate da una riga bianca. Dal 2020, le piste ciclabili riservate sono utilizzabili anche dai monopattini elettrici (vedi box). Non è ammesso il transito dei pedoni che possono comunque attraversarle sulle strisce.



LE NORME PER I MONOPATTINI ELETTRICI

Per usare i monopattini elettrici bisogna avere più di 14 anni e, in città, seguono le regole previste per le bici. Quindi possono circolare su strade, piste riservate e corsie ciclabili, ma anche nelle aree pedonali; in ambito extraurbano solo se è presente una ciclabile. In carreggiata devono rispettare il limite di velocità di 25 km/h e di 6 km/h nelle zone pedonali.

Non serve la patente ma vige l’obbligo del casco dai 14 ai 17 anni. Anche i monopattini elettrici devono viaggiare su un’unica fila o, se la circolazione lo permette, affiancati al massimo in due.



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Articolo pubblicato sul n° 3 di Starbene in edicola dal 16 febbraio 2021

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