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Ballando rinforzi il cervello

In un libro appena uscito una neurobiologa francese documenta il ruolo della danza nello sviluppare la nostra materia grigia. Con una miriade di effetti positivi

Foto: iStock



Ballare per essere attivi, sedurre, mantenersi giovani, o per il semplice piacere di farlo. Ma la danza, secondo le ultime ricerche delle neuroscienze, ha effetti addirittura sul cervello e apre prospettive inedite sulla salute in generale. È il tema del nuovo libro Fate danzare il cervello scritto dalla neurobiologa francese Lucy Vincent.

«Quando, ballando, impariamo nuove figure, apprendiamo anche modi diversi di coordinare il nostro corpo, e questo stimola la creazione di nuove connessioni a livello cerebrale», spiega l’esperta. «Ciò avviene anche perché la danza coinvolge tutte le nostre capacità fisiche ed emotive, con una ricchezza di stimoli che agiscono a tanti livelli, dall’equilibrio all’espressività, dal rapporto con l’altro al senso del ritmo. Tutto questo non avviene quando siamo impegnati in altre attività fisiche, che prevedono di solito gesti ripetitivi».

La conferma arriva da un recente studio, condotto per 18 mesi su 22 anziani. Paragonando gli effetti del ballo con quelli di chi faceva sport “codificati”, si è osservato nel gruppo dei danzatori un aumento significativo della materia grigia e dei fattori di crescita neuronali.

Da qui il suggerimento di integrare il ballo tra i trattamenti per chi soffre di malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, anche perché altre ricerche hanno confermato che la danza permette un recupero delle capacità motorie e di coordinazione.


Accade tutto nel cervelletto

Ballare, in sostanza, renderebbe più intelligenti. E la spiegazione delle grandi proprietà della danza sta in un punto preciso del cervello: il cervelletto. Che con i suoi 69 miliardi di cellule, il quadruplo rispetto alla corteccia, presiede alla coordinazione dei movimenti.

«Incantati dalla potenza della corteccia cerebrale, sovrana del pensiero, gli scienziati si sono interessati poco al cervelletto», osserva Lucy Vincent. «Oggi, invece, sappiamo che è uno straordinario crocevia tra il corpo e il pensiero astratto».

In pratica, è grazie a questa area del cervello che, quando impariamo a guidare, a suonare uno strumento o a giocare a tennis, le successive azioni dapprima coscienti e faticose (come per esempio innestare la retromarcia, mentre contemporaneamente guardi lo specchietto retrovisore), diventano automatiche: a un certo punto, insomma, vengono compiute senza pensarci più.

Inoltre, le scoperte sul cervelletto, sede dei movimenti precisi e coordinati, hanno portato a vedere il corpo sotto una nuova luce. È a partire dal nostro fisico, che si confronta continuamente con il mondo esterno, assimilando sensazioni che andranno di volta in volta classificate dal cervello, che si creano sempre nuove reti e connessioni a livello mentale.

«Siamo tutti convinti che l’intelligenza dipenda da buone letture o dal seguire corsi di filosofia, per esempio. Ma non è così», puntualizza la neurobiologa.

«Senza nulla togliere a libri e lezioni, va detto che queste possono essere assorbite solo da un cervello preparato attraverso esperienze concrete, vissuti che migliorano la capacità di gestire concetti complessi. E quale attività è allora da considerare migliore della danza, che coinvolge tante facoltà, può mettere le basi all’intelligenza astratta?».


Il ballo degli ormoni

Un altro tassello, nel quadro che fa del ballo un’attività di straordinaria importanza per il nostro benessere, è il ruolo ormonale dei muscoli.

«Sappiamo che muoversi è indispensabile per restare in forma, perdere peso e combattere malattie metaboliche come il diabete», prosegue l’esperta. «Ma c’è dell’altro. Grazie alle nuove scoperte di biologia molecolare, oggi sappiamo che la nostra muscolatura si comporta come le ghiandole endocrine. Ogni minima contrazione produce cioè centinaia di messaggeri chimici, chiamati miochine, che possono agire su tutti gli organi, incluso il cervello. Ecco perché l’inattività fisica fa male: la “conversazione” tra i nostri organi si interrompe e questo può aprire la strada alle malattie».


Anche terapia di coppia

Tra le miochine si trovano fattori di crescita, agenti antinfiammatori ma anche endorfine, gli ormoni del piacere. E non occorre sfiancarsi a forza di rock and roll perché queste sostanze comincino a scorrere nel sangue, bastano attività a passo di ballo che richiedono movimenti minimi.

In più, dagli ormoni del piacere al sesso il passo è breve: per questo la danza è anche un toccasana per l’armonia di coppia, “l’espressione verticale di un desiderio orizzontale”, come l’ha definita il poeta americano Robert Frost.

«Dalle movenze esplicite dei balli latino americani e della disco dance alla seduttività del tango, ballare apre tutti i canali sensoriali ai messaggi del partner, in una corrente elettrizzante che coinvolge anche la parte emotiva inconscia dei ballerini», conferma Lucy Vincent. «Del resto, in termini evolutivi, il movimento è un buon indicatore di compatibilità con partner sessuali».

Ballare insieme facilita anche le interazioni sociali, al punto che la dottoressa francese propone danze specifiche da eseguire al lavoro oppure a scuola. «E non c’è da scandalizzarsi», osserva. «Basta rompere il ghiaccio e le persone partecipano con entusiasmo. Scoprendo che danzare stimola anche la creatività, favorisce la collaborazione e rende più produttivi».


Basta lasciarsi andare

E a chi dice: “Non so ballare”? «Rispondo che nessuno sa ballare prima di avere imparato», spiega la neurobiologa.

«Non c’è bisogno di forzare le tappe: si comincia con la marcia e poco alla volta si impara a gestire il corpo nello spazio, a spostarne il peso, a cambiare le direzioni. Per poi riuscire a muovere i primi passi. Le persone si imbarazzano perché si vedono esposte alle critiche, si sentono deboli e vulnerabili. Bisogna tornare un po’ bambini e lasciarsi andare poi, poco per volta si impara. E si proverà un senso di grande fierezza e piacere».



I passi che ti aiutano a prendere buone decisioni

Cambia in positivo le tue abitudini con questa breve sequenza suggerita da Lucy Vincent.

  • Parti con il piede destro e marcia sul posto contando 1, 2, 3, 4. Prendi il ritmo, poi metti il piede destro davanti sul tempo 1, riporta il peso sul sinistro e torna con il destro sul 2. Ripeti sul tempo 3 e 4 con il piede sinistro, battendo le mani quando i piedi sono riuniti.


  • Ripeti più volte la sequenza per mantenere il ritmo. Poi, sui tempi 2, 3 e 4 usa le braccia per “disegnare” le tue ambizioni, con qualunque gesto ti venga in mente.


Qui il video dimostrativo:



Un manuale fresco di stampa

Per la neurobiologa e ricercatrice francese Lucy Vincent la danza è stata una rivelazione. Non sapeva ballare ma, dopo avere iniziato a frequentare una scuola qualche anno fa, ha deciso di scrivere Fate danzare il cervello (Ponte alle Grazie, 14,90 €) per condividere le sue scoperte e intuizioni.

Il libro raccoglie le più recenti novità sulle scienze del movimento e sul funzionamento del cervello, ma è anche un’indagine sui poteri del ballo per il benessere fisico e mentale, con tanti esercizi pratici di passi e sequenze. Divulgatrice e conduttrice televisiva, Lucy Vincent è anche ideatrice di un metodo che usa il movimento e la danza come terapia di benessere e buonumore (clickanddance.com).



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Articolo pubblicato sul n. 43 di Starbene in edicola dall'8 ottobre 2019


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