Corsa: come riprendere a correre con i consigli del campione

Davide Re, velocista azzurro, ti spiega come ricominciare a correre dopo un lungo stop



234759Correvi per chilometri senza problemi fino a che non sei stato costretto a una lunga pausa? Ora armati di pazienza e riprendi ad allenarti con gradualità, alternando il running ai workout a casa. Proprio come ha fatto Davide Re, primatista italiano dei 400 metri e atleta delle Fiamme Gialle velocista azzurro e primatista dei 400 metri piani.

È proprio lui a indicarti, qui, la strada giusta da percorrere per tornare a ottenere ottenere buoni risultati con la corsa. Indicazioni preziose da mettere in pratica ora e ogni volta che ti troverai a dover fare uno stop forzato dallo sport.


Come impostare l'inizio della ripresa, senza fretta

«In quarantena per compensare l’impossibilità di correre, la mia allenatrice mi ha stilato piani davvero tosti», racconta il velocista azzurro Davide Re.


Alcuni esercizi il nostro campione li ha proposti in video sul profilo Instagram @davide_re93 («ho visto che interessavano, è stato utile anche per rimanere in contatto con l’esterno»), altri li suggerisce qui per ridare tono ai muscoli delle gambe.

«Dopo lo stop forzato, non bisogna avere fretta di tornare agli standard precedenti e quindi è meglio impostare le uscite basandosi sul tempo di corsa e non sui chilometri percorsi», avvisa Davide, che è anche studente di Medicina.

«Dopo di che è utile combinare il lavoro aerobico con un mini-training di una quarantina di minuti consecutivi, fattibile anche in casa, basato su una varietà di affondi (in avanti, indietro, laterali) e di jump (anche mono-arto), inframezzandoli - per far riposare le gambe - con un lavoro per gli addominali, indispensabili per avere stabilità ed equilibrio mentre si è in piena azione».


L’attrezzo in più: la corda

Lontano dalla pista, il campione azzurro ha poi riscoperto un attrezzo tanto semplice quanto efficace: «La corda, che assicura un ottimo lavoro aerobico, ma è anche di grandissimo aiuto per allenare i piedi a essere reattivi. Perfetta per sviluppare tanto l’esplosività quanto l’elasticità, è alla portata di tutti, senza i rischi che comportano più complessi esercizi di pliometria», spiega l'atleta.

«Per aumentare la forza e quindi la sicurezza delle caviglie, consiglio invece di procurarsi un bosu (costituito da una mezza sfera di gomma applicata a un basamento circolare, ndr) per eseguire tutta una serie di esercizi di stabilità. Io per esempio trovo molto efficace impegnarmi in qualche minuto di saliscendi cercando di rimanere sempre sulle punte».


Attenzione alla meccanica della corsa

Per quanto “istintiva”, la corsa vuole comunque una corretta meccanica. «Specialmente se la quarantena ha portato un aumento di peso, perché una tecnica scorretta può ancora di più portare a un sovraccarico delle articolazioni», avverte il campione azzurro. «In particolare, bisogna evitare di correre tutto di coscia e di scaricare il peso all’indietro sui talloni. Si deve invece andare in appoggio sull’avampiede, e mai troppo in avanti rispetto al bacino, per avere una corsa fluida e più veloce».

E comunque, anche se le gambe “girano” bene e il fiato tiene, nelle prime settimane di allenamento bisogna sempre controllarsi: «La testa ti invita a spingere, ma tenere il motore qualche giro sotto è la vera mossa vincente. Senza dimenticare almeno 10 minuti di stretching prima e dopo l’allenamento», conclude Re.




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Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene, in edicola e nella app dal 26 maggio 2020


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