Medico internista, dubbio amletico: cosa fare? Cosa non fare?

Buongiorno, ho una domanda un po' particolare. Il medico di base (internista e dietologo) di una mia parente stretta le permette di prendere uno Xanax da 1 mg in più rispetto ai già tre che prende nel corso della giornata. La mia parente prima andava da uno specialista che le aveva diagnosticato "Drug Abuse" e nonostante quest'ultima diagnosi il medico di base le permette di prendere una pillola in più. Il fatto che mi preoccupa è che lo specialista (psichiatra) non lo sa e la mia parente non è più voluta andare da quest'ultimo dopo che lui (dati i tanti fallimenti ad abbassare la terapia) le aveva proposto la disintossicazione al SERT. La situazione è questa: la mia parente da tempo sta molto male e ne risentiamo tutti. Non è più sotto nessuno psichiatra e il medico di base (internista e dietologo) le permette di prendere una pillola in più di Xanax nonostante l'ultima diagnosi dello specialista sotto il quale era l'assistita. Premetto che sono anni che la mia parente prende questo farmaco, associato ad altri farmaci (per questo immagino che sia stato diagnosticato "Drug Abuse"). In totale prende al giorno 4 mg di Xanax, 5 mg Zypexa, Selg (più basso dosaggio, non ricordo quale, comunque una bustina al giorno), isoflavoni di soia per la menopausa (Donnalife, Salvia Officinalis) e in più beve un punch al giorno a stomaco vuoto. La mia domanda è la seguente: può un medico internista permettere alla sua assistita di prendere una pillola in più di Xanax 1 mg nonostante ultima diagnosi "Drug Abuse" dello psichiatra sotto il quale era precedentemente la sua assistita? Un medico di base internista, pur sapendo che la sua paziente non è più sotto nessuno psichiatra, può agire nel modo arbitrario suddetto senza chiedere alcun parere a uno specialista in materia o anche solo senza consigliarne uno all'assistita? La situazione in casa con la mia parente è già abbastanza pesante: se degenerasse e fosse ricoverata (quindi si verrebbe a scoprire cosa permetteva in ambito di psicofarmaci il medico di base internista), ci sarebbero delle conseguenze per il medico di famiglia? Se sì, in base alla vostra conoscenza, mi potete dire quali (ve lo chiedo perché questo medico è sempre stato un punto di riferimento per i miei genitori e, se ci fossero, perderebbero anche questo unico punto fermo)? Non voglio sto assolutamente sperando che il medico suddetto sia deferito dall'incarico, anzi, sono preoccupata che, se ha fatto questo errore e probabilmente lo pagherà, i miei genitori perdano questo punto di riferimento e la situazione degeneri ancora di più! Quello che spero è che non abbia sbagliato e la mia sia solo una preoccupazione stupida...

La risposta

avatar Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

L’unica soluzione che mi pare possibile è quella di indurre la sua parente a rivolgersi ad uno specialista psichiatra che la aiuti a ridurre gradualmente il farmaco.

Domande correlate

Tirodechetomia

avatar Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

Credo che lei necessiti di un approfondimento di indagini cliniche non riferito solo alla tiroide, ma esteso anche alle altre ghiandole a secrezione interna (surreni, paratiroidi, ipofisi...

Vedi tutta la risposta

Sinemet ordine

avatar Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

Può ordinarlo, ma se è difficile reperirlo a Trento lo sarà anche in altre farmacie italiane per una carenza (forse temporanea) della preparazione farmaceutica in commercio.

Vedi tutta la risposta

Infezioni

avatar Medicina generale - Maurizio Hanke Dott. Maurizio Hanke

Non deve preoccuparsi. Contrariamente a quanto comunemente si crede le placche in gola non sono di origine batterica, ma virale, e perciò non sono sensibili alla terapia antibiotica. Le placche...

Vedi tutta la risposta

Scrivi la tua domanda agli Esperti ? clicca per informazioni sul servizio