Sindrome di Reiter

Buongiorno dottore, mi scusi se mi dilungo nella descrizione ma il mio è un vero calvario. Nel 2016 ho un'infezione da Clamidia, riconosciuta con tampone uretrale e curata con Bassado, 2 volte al dì per 10 giorni, seguito da tampone uretrale negativo. Nel 2017 l'infezione torna, anche questa volta tampone uretrale positivo, Bassado, tampone uretrale negativo. A maggio del 2018 , in un periodo senza rapporti sessuali, inizia un fastidio alla punta del pene senza perdite, faccio una visita urologica, mi viene diagnosticata una prostatite subacuta,non faccio tampone uretrale ma comunque prima 10 giorni di Bassado e poi 10 giorni di tavanic e tre mesi di topster e Mobic. Il problema non si risolve completamente, passo magari 2 mesi senza problemi e poi il bruciore, non forte e discontinuo, torna magari per un mesetto. A gennaio di quest'anno però tutto si complica, mi viene diagnosticata una sindrome di Reiter, i sintomi sono una leggera congiuntivite che regredisce spontaneamente e soprattutto dei dolori articolari diffusi a caviglie, mano destra, ginocchia, fondo schiena. I dolori sono abbastanza sopportabili e le articolazioni non sono rosse o gonfie, eseguo comunque tutti gli esami, PCR e VES normali, ripetute due volte, urinocoltura negativa,in marzo esegui anchr fattore reumatoide negativo(10) borellia negativa,ana, anca, ena,citrullina negativi,hlab27 negativo, radiografie articolazioni nella norma, tampone germi comuni e malattie sessualmente trasmissibili negativi. Eseguo un ciclo di 15 giorni di deltacortene e 10 di Bassado per eradicare una presenza non rilevata di Clamidia, il cortisone non mi dà benefici, faccio il seguito 10 giorni di Dicloreum compresse , il beneficio c'è ma è minimo.In tutto questo non cambio lo stile di vita , continuo a fare palestra ed alpinismo, ma nei giorni scorsi si è accentuato un dolore al collo, e per mio scrupolo ho eseguito un altro tampone uretrale, le malattie sessualmente trasmissibili sono sempre negative, nel tampone comune c'è invece presenza di Streptococcus mitis e agalactiae. Sicuramente ho una forte componente ansiosa, ma sono preoccupato perché non so se si sia risolto il fattore scatenante e soprattutto non so se ho fatto tutto il possibile per evitare peggioramenti. Sono però molto preoccupato che il perdurare della malattia (ad oggi sono quasi 5 mesi) mi lasci strascichi permanenti. Grazie per l'attenzione e per i consigli che saprà darmi.

La risposta

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Lei ha fatto quanto necessario e in base al Suo racconto non vedo segnali allarmanti. Le suggerisco di farsi prendere in carico e periodicamente seguire presso una struttura pubblica reumatologica vicina la Sua zona di residenza. Cordiali saluti. Giovanni Minisola——————————————–Prof. Giovanni MINISOLA Ospedale Internazionale “Salvator Mundi” – Roma Presidente Emerito della Società Italiana di Reumatologia Direttore Scientifico Fondazione Ospedale “San Camillo-Forlanini” – ROMA

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