Assapora il piacere di leggere con lentezza

È nato un movimento che ti invita a soffermarti su ogni pagina: non più a caccia di notizie ma alla scoperta di emozioni e riflessioni. Ecco come riuscirci



di Francesca Lucati

Lento è meglio. Dopo lo slow food e lo slow travelling, la new entry fra i movimenti che offrono un’alternativa alla frenesia propone di rallentare anche la lettura. Con diverse iniziative quali lo Slow Reading Manifesto e saggi divulgativi come Slow Reading. Leggere con lentezza nell’epoca della fretta (Garzanti, 19 €) di David Mikics, professore universitario di letteratura inglese. applichi anche alle pagine di carta: sfogli avidamente quotidiani e riviste senza arrivare in fondo a nessun articolo, oppure acquisti libri con copertine o titoli attraenti e, dopo averli leggiucchiati distrattamente, li dimentichi sul comodino.

Il problema
«Internet ha rivoluzionato il modo in cui leggiamo», spiega Mikics. «La rete promuove una lettura leggera: diamo una scorsa ai testi sullo schermo, come pecore che pascolano in cerca di ciuffi d’erba appetitosi. Così facendo, però, ogni giorno buttiamo via ore e ore in distrazioni e apprendiamo ben poco, forse solo una manciata di fatti che dimentichiamo subito». Ormai questo modo di accostarsi ai testi – definito “lean forward”, cioè “proteso in avanti” a caccia di aggiornamenti e notizie – è diventato talmente automatico che lo applichi anche alle pagine di carta: sfogli avidamente quotidiani e riviste senza arrivare in fondo a nessun articolo, oppure acquisti libri con copertine o titoli attraenti e, dopo averli leggiucchiati distrattamente, li dimentichi sul comodino.

Le conseguenze
Il vero problema della lettura veloce è che non aiuta i processi di crescita e di maturazione personale o, meglio, li rallenta. «Ci spinge, infatti, verso la cosiddetta “intelligenza simultanea”», spiega Umberto Longoni, psicologo, sociologo e scrittore. «È l’intelligenza più primitiva, che attivi, per esempio, quando guardi un quadro. Ti fa cogliere molti elementi contemporaneamente ma non è in grado di ordinarli secondo una successione o una gerarchia.Se risulta perfetta per “leggere” un dipinto (nel quale è impossibile stabilire che cosa sia più importante o cosa vada guardato per primo), l’intelligenza simultanea non lo è altrettanto per leggere un testo vero e proprio».

I benefici dello slow reading
Prova invece ad avvicinarti alle parole scritte con un atteggiamento “lean back”. Letteralmente significa “comodamente seduto e appoggiato a uno schienale”: ascoltando ciò che l’autore ha da dirti, permetterai a sensazioni, idee, pensieri, riflessioni di affiorare in te. Il vantaggio? La lettura smette di essere solo una fonte di informazioni, ma diventa una pratica arricchente dal punto di vista emozionale (in particolare, esercita la tua flessibilità calandoti in realtà diverse, reali o immaginarie, e mette alla prova la tua empatia, spingendoti a entrare nei panni altrui).

«Il lean back si traduce in una lettura immersiva e consapevole, da effettuare concentrata e senza fretta, nella quale puoi liberamente tornare indietro per rivedere passi o frasi che non hai ben compreso o che ti hanno colpito», chiarisce Longoni. «Questa modalità slow tiene allenata l’intelligenza sequenzial, cioè quella più evoluta che serve ad analizzare, a scendere sotto la superficie e a organizzare i pensieri in modo profondo». Attenzione: lo slow reading non fa bene solo al cuore e alla mente, ma anche allo spirito, perché ispira calma e tranquillità. E in quest’ottica, l’antistress più potente è il libro tradizionale, che coinvolge vista, tatto e olfatto.

«Però, non è detto che la lettura veloce e quella lenta si escludano a vicenda, possono alternarsi», conclude l’esperto. «La scelta della carta o dell’ebook dipende dalle circostanze e dal tipo di scritto: un romanzo di evasione non perde il suo appeal anche se completato in fretta, mentre un saggio o un classico hanno bisogno di tempo e attenzione per poter essere apprezzati e dare frutti».

Che cos’è la lettura esplorativa
Su uno schermo, si adotta una lettura “esplorativa” dei testi: gli occhi percorrono il display alla ricerca di elementi interessanti (titoli, parole evidenziate, link...), compiendo un tragitto che ricorda una F maiuscola. Se trovano qualcosa di accattivante, scatta la lettura parola per parola, altrimenti si cambia. In ogni caso, il testo iniziato viene raramente portato a termine: i link presenti nella pagina, le notifiche e i messaggi che richiamano l’attenzione, invogliano a passare oltre dopo poche righe.

3 step per rallentare
Tre consigli di David Mikics per riuscire nello slow reading.
1.Parti con il piede giusto: dedica almeno mezz’ora di fila alla lettura, elimina le distrazioni e sforzati di non saltare nessuna riga. L’effetto: familiarizzi con il linguaggio, lo stile e i personaggi, quindi ti immergi nel mondo che viene raccontato. Paradossalmente, più ti fai prendere dal libro, meno impegno devi mettere per rimanere concentrata. 
2.Non essere passiva: fatti delle domande (“perché quel personaggio si comporta così?”); elabora delle supposizioni (“secondo me i protagonisti finiscono per odiarsi”, “quei due si amano ma ancora non lo sanno”); mettiti in gioco (“cosa farei al suo posto?”). L’effetto: un testo affrontato così si carica di significati, diventa una vera esperienza e può arrivare a cambiare la vita di chi lo legge. 
3.Pasticcia le pagine: oltre a sottolineare parole e frasi, annota ciò che vuoi a margine del testo. Se ti risulta più comodo, usa dei simboli o delle faccine (per esempio, metti un punto esclamativo dove trovi qualcosa di importante). L’effetto: le pagine si imprimono di più nella memoria, inoltre preservano e valorizzano i tuoi pensieri, dubbi, intuizioni.

Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene del 02/06/2015

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