Edematosa, adiposa, fibrosa: cosa fare contro la cellulite

Avere gambe e glutei senza “buchetti” è un bel traguardo in ogni periodo dell’anno. Ecco come intervenire efficacemente sulla tua cellulite. Più tempestiva è la cura, migliori saranno i risultati



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Se quei “buchetti” su gambe, pancia o glutei non li sopporti più, puoi comunque intervenire efficacemente sulla tua cellulite. Più tempestiva è la cura, migliori saranno i risultati.


Se la cellulite è edematosa

È la cellulite di primo stadio, la più recente. Si presenta con scarsa tonicità e presenza di avvallamenti o buchetti in cui il tessuto alterato è ricco d’acqua. «Per questa cellulite funzionano ancora i trattamenti più soft, come l’elettroporazione», spiega Dvora Ancona, direttore del Centro di medicina estetico-rigenerativa Dvora di Milano: «Un apparecchio ad alta tecnologia, non invasiva, emette un impulso elettrico che apre i “canali acquosi” (elettrofori): così la pelle diventa più ricettiva alle molecole drenanti, lipolitiche e tonificanti infuse, come enzimi, amminoacidi, vitamine, che penetrano più facilmente e più in profondità nella cute, restituendo compattezza ai tessuti», spiega Ancona.

Le sedute costano da circa 110 € l’una. Ma funzionano bene anche i trattamenti a base di onde acustiche (Awt) oppure l’Endospheres, uno speciale e potente massaggio meccanico eseguito da un apparecchio con un manipolo dotato di sfere di gel di silicone rotanti, che viene fatto scorrere più volte. Le microvibrazioni riattivano il microcircolo venoso e linfatico ma anche la matrice connettivale, riducendo il pannicolo adiposo e la linfa stagnante e tonificando la pelle (sedute da circa 80 €).


Se la cellulite ha una componente adiposa

È una cellulite calda al tatto, compatta e associata al sovrappeso, anche lieve, e che si manifesta con la tipica “pelle a materasso” su cosce, glutei, ginocchia, addome, fianchi. Per questa tipologia, ma anche per la culotte de cheval, è indicata la criolipolisi: un freddo intenso, somministrato da speciali manipoli, innesca in modo totalmente indolore il processo di lipolisi, ovvero la distruzione delle cellule adipose (che vengono poi eliminate fisiologicamente dal corpo), senza danneggiare i tessuti circostanti e i vasi sanguigni.

«Tra le varie tecnologie oggi disponibili c’è → Coolpro, che permette di ottenere una riduzione di grasso e cellulite del 20-30% dopo un solo trattamento. Può essere associato ad altre terapie, come la radiofrequenza, per tonificare i tessuti», suggerisce Ancona (sedute da circa 600 € l’una).

Per un effetto lifting, con stimolo del neocollagene, e una leggera azione liporiducente sulla cellulite adiposa, in particolare su zone circoscritte come braccia e addome, sono utili anche gli ultrasuoni focalizzati, che raggiungono il derma e il tessuto connettivo per approdare infine al grasso e al muscolo (sedute da 400 € l’una). Se la lassità dei tessuti è molto accentuata e la pelle a materasso decisamente evidente, gli ultrasuoni possono essere alternati alla radiofrequenza frazionata a microaghi d’oro, che stimola la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico, con un effetto ricompattante e liftante della zona trattata (da circa 300 € a seduta).


Se la cellulite è fibrosa

È lo stadio avanzato della cellulite, caratterizzato da piccoli granuli sottocutanei e indurimento dei tessuti e da cute fredda che duole al tatto. L’aspetto è una pelle a materasso con nodulini ben visibili su cosce, addome, fianchi. Per trattare la cellulite di questo tipo è utile una tecnologia che combina la radiofrequenza multipolare, i campi elettromagnetici pulsati e un massaggio endotermico che aspira e comprime la cute.

«Il manipolo dell’apparecchio consente di distribuire un calore controllato, che arriva in modo sicuro e indolore nella profondità dei tessuti, determinando un miglioramento della microcircolazione, una riduzione dei volumi, un effetto liftante e rigenerando i tessuti», spiega Ancona. Ma per la cellulite localizzata su cosce e glutei la soluzione di lunga durata si chiama Cellfina: agisce recidendo i tralci fibrosi sottocutanei in modo da eliminare le zone retratte. Il trattamento si esegue in anestesia locale.


Sos caviglie grosse: cosa fare

A nulla possono lo stacco di coscia e i polpacci scolpiti se le caviglie sono troppo robuste, perché l’architettura delle gambe è compromessa. «In questa zona, spesso afflitta da cellulite edematosa, è utile una tecnica rodata, come la mesoterapia con principi attivi drenanti, per esempio escina, esculoside, cumarina (da circa 70 € a seduta)», spiega Dvora Ancona.

Se le caviglie poco sottili dipendono principalmente dal grasso localizzato, la soluzione soft consigliata è la carbossiterapia, con microiniezioni di anidride carbonica che ossigenano i tessuti, stimolano il drenaggio linfatico e sciolgono le cellule di grasso più superficiali (sedute da circa 100 € l’una).

In tutti i casi, soprattutto se l’eccesso di grasso è importante, la soluzione più efficace è la liposcultura con cannule molto corte e sottili. Ma attenzione: le caviglie vanno trattate da specialisti abili, perché qui si può creare più facilmente un edema venolinfatico post intervento.


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Articolo pubblicato sul n. 21 di Starbene in edicola ad agosto 2020