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Antiage e rughe: che cosa c’è nelle nuove creme

Molecole di organismi marini che vivono in ambienti estremi, principi attivi estratti dagli scarti di frutta e verdura, cellule staminali vegetali. L’avanguardia dell’antiage passa da formule semplici, ma efficaci

Foto: iStock



I cosmetici di nuova generazione? Sembrano una lampada di Aladino in versione hi-tech: sfreghi il vasetto ed ecco che esce un genio-scienziato, pronto a narrarti affascinanti storie di bellezza.

Per esempio, può parlarti di “cronocosmetici” che regalano un aspetto luminoso alla tua pelle e ti fanno sentire bene assecondando le esigenze stagionali della cute, come le maschere con principi attivi riscaldanti per affrontare le temperature glaciali e le tecnologie di raffreddamento per contrastare le ondate di calore.

In futuro che cosa potrà raccontare lo scienziato-genio? Secondo gli analisti del settore, i cosmetici rinforzeranno sempre di più il sodalizio con l’hi-tech e l’intelligenza artificiale (per esempio con creme in abbinamento allo smartphone o ai beauty tool) per offrirti protocolli di bellezza complessi, sinergici e costruiti su misura.

Ma nei laboratori delle case cosmetiche non si smetterà mai di studiare anche il mondo vegetale esplorando nuove frontiere, come i muschi che, racconta Carla Scesa, docente di Chimica dei prodotti cosmetici all’Università degli Studi di Siena e di Bari: «Sono una vera scommessa per il futuro, grazie alla loro efficacia nel moltiplicare le capacità della pelle di difendersi dagli agenti esterni e di preservare così un’elasticità ottimale».


Organismi marini e piante artiche per difendere la pelle dal clima

In vista dei futuri viaggi su Marte, il Massachusetts Institute of Technology sta studiando il Bio-Suit System, uno spray biologico aderente come una seconda pelle, che dovrà proteggere l’epidermide dalla polvere e dagli Uv (e dal relativo invecchiamento).

Ma anche la ricerca cosmetica già da qualche anno fa scendere in campo solari sempre più performanti, grazie a filtri associati ad antiossidanti di nuovissima generazione, che aiutano a contrastare l’invecchiamento indotto dall’azione combinata dei raggi Uv e degli shock termici esasperati dal riscaldamento globale. Tutti fattori che mettono a dura prova l’effetto barriera, e quindi la giovinezza, della pelle.

Tra le molecole più interessanti, già incluse da poco nelle formule, spiccano quelle estratte da organismi marini come l’astaxantina, derivata da una microalga, e quelle provenienti da organismi e piante che sopravvivono in condizioni climatiche proibitive, come l’ectoina, estratta da batteri del ceppo di Ectothiorhodospira Halochloris, capaci di sopportare temperature elevatissime, e la Rhodiola Rosea, un pianta artica tradizionalmente usata dai popoli scandinavi che, si dice, sia prescritta dall’ente spaziale russo ai suoi cosmonauti per le potenti virtù antistress e anti-età.

Per Umberto Borellini, docente di cosmetologia presso vari atenei italiani: «Questi principi attivi sono multifunzionali. Agiscono da potenti antiossidanti, ma anche da filtro solare naturale e da protettivi della barriera cutanea». In pratica, forniscono tutto quello di cui ha bisogno la tua pelle per difendersi dal clima impazzito.


Probiotici e composti fermentati per rinforzare le difese

Altri ingredienti che troveranno sempre più spazio nelle formule sono quelli che proteggono espressamente il microbioma della pelle: sostanze che rinforzano l’esercito di batteri “buoni” fondamentali per la bellezza e giovinezza della cute. Per esempio gli enzimi probiotici (lattobacilli da yogurt) e le molecole prebiotiche come i glucani.

Dall’Oriente arrivano, poi, i composti fermentati, anch’essi utili per proteggere la flora batterica cutanea, ottenuti da un processo biotecnologico dove i carboidrati e gli zuccheri delle materie di partenza, come soia, riso, tarassaco, in assenza di ossigeno vengono trasformati in enzimi o amminoacidi (che stimolano il neocollagene), grazie alla scomposizione di funghi o batteri.

Secondo le previsioni della società di ricerca Mintel, i cosmetici con composti fermentati, già tra i più amati dalle Millennials (le donne nate tra il 1981-85 e il 2000 circa), diventeranno una tendenza predominante entro il 2025. Si attende un boom, per esempio, del “freshly made”, mix di ingredienti freschi e fermentati con cui impregnare le maschere prima dell’applicazione.



Frammenti di Dna per rigenerare le cellule

Le creme che “risvegliano” la giovinezza delle cellule sono sul mercato già da qualche anno, quindi è chiaro che siamo già entrate nell’era di una cosmetica ancor più attiva e ad alta tecnologia. Ma anche qui, non mancano le novità.

«Tra le molecole di nuova generazione del filone della cosmetogenetica, così è stata ribattezzata, ci sono i Pdnr (polidesossiribonucleotidi), ossia frammenti di Dna che stimolano la rigenerazione cellulare soprattutto di notte, in difesa dei danni generati dai raggi Uv, con un effetto elasticizzante e ricompattante sulla pelle», spiega il cosmetologo Umberto Borellini.

«Altri ingredienti che probabilmente troverai sempre più spesso nell’Inci delle creme sono la baicalina, un antiossidante derivato dalla pianta scutellaria, che aumenta la resilienza della pelle, e il già affermato resveratrolo, estratto dall’uva, un potente polifenolo protettivo del Dna delle cellule», ricorda l’esperto.



Agri-beauty per principi attivi all’insegna dell’ecososteniilità

La cosmesi green ti continuerà a sorprendere e conquistare con prodotti capaci di effetti sorprendenti, come l’olio di canapa, ingrediente sempre più gettonato che, in virtù del contenuto di Omega 3 e degli acidi grassi polinsaturi, calma e reidrata la pelle.

Le case cosmetiche continueranno a scommettere sui packaging 100% naturali, per un minor impatto ambientale, e si orienteranno sempre di più verso nuove formule vegan, per assecondare il diffuso sentimento animalista.

A parere della dottoressa Carla Scesa continuerà a brillare la stella delle cellule staminali vegetali (da mela, ciliegia, orzo bruno o stella alpina, per esempio), ricchissime di attivi antiossidanti e rigeneranti, come polifenoli, flavonoidi e fitosteroli, ma solo se riprodotte e potenziate in laboratorio con nuove tecniche biotecnologiche.

Si affermerà sempre di più anche la ricerca di antiossidanti estratti da vegetali commestibili, come spinaci, carote, arance, broccoli, che arriveranno maggiormente in profondità nella pelle grazie a molecole veicolanti di nuova generazione, come le ciclodestrine derivate dal glucosio e la carnitina. Non solo.

«In pieno stile eco-sostenibile, rispettoso della pelle ma anche delle risorse e dell’ambiente, probabilmente prenderà sempre più forza un nuovo filone dell’agri-beauty», racconta Umberto Borellini. «Vale a dire l’estrazione di (potenti) principi attivi cosmetici da bucce e scarti di frutta e verdura, come spinaci, carote, arance, broccoli».

Un esempio è il Dna sodico, ricavato dagli scarti della frutta, che, integrandosi all’interno della cellula, accelera la ricostruzione dei tessuti invecchiati e danneggiati, con un’azione più profonda rispetto ad altri attivi. Il Cnr di Bari e Arterra Bioscienze, un’azienda biotecnologica italiana (arterrabio.it) stanno studiando il riciclo a scopi cosmetici anche degli scarti di carciofi e di altri vegetali tipicamente mediterranei, come olive e pomodori.


I COSMETICI SOFT SURGERY

Da qui al futuro prossimo, i cosmetici stringeranno sodalizi sempre più forti anche con le tecnologie medico-estetiche. Lo scopo? Offrire approcci antietà sempre più efficaci in profondità, simulando l’azione del laser e dei filler (rimpolpante, liftante e levigante).

Questo grazie, per esempio, all’adenosina, un nucleoside (per metà proteina e l’altra metà uno zucchero), oppure alla combinazione di principi attivi di origine vegetale, come i fitosteroli dai legumi e il Pro-Xylane, ottenuto da xilosio (derivato dal legno di faggio), che tonificano e ricompattano, o sfruttando la versatilità della grande famiglia, già gettonatissima nelle formule, dei peptidi biomimetici.

«Queste creme “soft surgery” sono tra le migliori esponenti della cosiddetta “cosmetica della struttura”, che offre formule sempre più efficaci nel restituire i volumi e nel rassodare le aree del viso soggette al cedimento strutturale dovuto sia al foto-invecchiamento sia dal crono-invecchiamento», conclude il cosmetologo Umberto Borellini.



8 trattamenti di nuova generazione

L'antirughe

Formula naturale
al 100%, vegana, con resveratrolo e grassi emollienti, senza parabeni, petrolio, coloranti, ftalati...

Stem Cellular™ di Juice Beauty, 85 €, 50 ml, greensoulcosmetics.com

La crema notte

Uno stimolante crono-biologico estratto da un’alga aiuta la sintesi di calcio e adenosina trisfosfato per contrastare l’aging.

Supreme Night Secret di Dr Sebagh, 235 €, 50 ml, in profumeria e in farmacia.

Il lenitivo giorno-notte

Probiotici per assorbire rossori e calore, prebiotici per migliorare l’ecoflora cutanea.

Doppio concentrato rossori diffusi Rosilogie di Lierac, 44,90 €, 2x15 ml, in farmacia.

La crema occhi

Ricco di olio di cannabis sativa, a effetto riducente su borse e occhiaie.

Canapa occhi 50 cream di Laboratori Hur, 38,40 €, 15 ml, in farmacia.

Il soin corpo

Il Dna sodico svolge un'azione elasticizzante e levigante. Peptidi e attivi vegetali agiscono contro gli inestetismi della cellulite.

Rilastil Lipofusion fluido, 37 €, 250 ml, in farmacia.

La maschera

È ricca di astaxantina, intensamente antiossidante.
Durante l’applicazione promuove i processi di riparazione della pelle.

Decorté AQ Moisture Lift Mask, 145 €, 80 ml, in profumeria.

La tonificante

Specifica per il collo e per rimodellare i contorni del viso, con fitosterolo (tensore), acqua termale e Pro-xylane (antiage).

Neovadiol Phytosculpt di Vichy, 38 €, 50 ml, in farmacia.

La nutriente

Tra i principi attivi, oltre a vitamine, acido ialuronico e elastina, c’è la coltura di cellule staminali di stella alpina.

Crema viso rigenerante Vita-Age Aurum di Bottega di Lunga Vita, 37,50 €, 50 ml, bottegadilungavita.com



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Articolo pubblicato sul n° 14 di Starbene in edicolca dal 19 marzo 2019

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