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La realtà aumentata entra nel beauty case

Dermatologi e cosmetologi ormai lavorano fianco a fianco con ingegneri, scienziati ed esperti di fisica. Perché grazie all’intelligenza artificiale si possono ottenere prodotti e trattamenti dai risultati strepitosi

Foto: iStock



Non siamo ancora arrivati a contaminazioni tra reale e virtuale come nella trilogia di Matrix, ma sicuramente ci avviciniamo a quelle proposte in una puntata della serie tv Black Mirror, in cui anche lo specchio ci dà un voto. Una sorta di “Specchio delle mie brame”, infatti, è già disponibile: si chiama Hi Mirror, scansiona la pelle del viso a caccia di imperfezioni e dà consigli su come sistemarle (himirror.com).

Così, la nostra beauty routine sta già assumendo i connotati di un film di fantascienza, come fanno notare anche gli analisti dell’agenzia Mintel, che per i prossimi dieci anni prevedono scenari nei quali il confine tra tecnologia e “human” diventerà sempre più sottile, con l’affermazione dell’intelligenza artificiale e della robotica applicati allo skincare, al make up, alla nail art e all’hair styling e con lo sviluppo di app e beauty device sempre più sofisticati e capaci di personalizzare i trattamenti all’estremo.


Il futuro è già qui

Spiega il cosmetologo Umberto Borellini: «L’incursione dell’intelligenza artificiale nella cosmetica sta cambiando i background dei prodotti, poiché le formule richiedono il coinvolgimento, accanto a medici, cosmetologi ed esperti di marketing, di ingegneri, scienziati ed esperti di tecnologia e fisica. Nascono così dei prodotti che seducono le consumatrici più esigenti, attratte dal fascino polisensoriale delle formule e dall’efficacia dei risultati».

Quello che in pratica si è visto durante gli ultimi eventi di risonanza mondiale, come il Viva Technology, tenutosi a Parigi dal 16 al 18 maggio. Tra le news più interessanti, c’è SkinConsultAI di Vichy, un sistema per la diagnosi della pelle sviluppato dagli esperti della maison insieme a un team di dermatologi. In pratica, rivela i principali segni dell’invecchiamento cutaneo e offre consigli personalizzati per la cura della pelle (in Italia sarà disponibile da settembre 2019).

Chi è alle prese con brufoletti & C., sempre da settembre potrà affidarsi a Effaclar Spotscan di La Roche-Posay, una nuovissima web app che offre consigli e indicazioni personalizzate per porre rimedio alle lesioni acneiche, prevenirne il peggioramento e consultare un dermatologo per consigli ad hoc.

Shade Finder di Lancôme è una tecnologia avanzata in grado di suggerire la tonalità del fondotinta più adatta alle proprie esigenze cutanee: verrà attivata in oltre 1000 punti vendita entro la fine del 2019.

Dal canto suo, Sephora ha già rilasciato l’app AR Virtual ARTIST (sephoravirtualartist.com), che ti permette di testare in anteprima i prodotti dei brand in vendita presso gli store, ma anche di seguire tutorial di bellezza per ottenere il look ideale e trovare il colore del fondotinta perfettamente intonato con il tuo incarnato.


App sempre più “integrate” con il corpo

Sono sempre più numerose anche le app e i dispositivi che fanno, in un certo senso, da tramite “fisico” tra il nostro corpo e lo smartphone.

My Skin track ph La Roche Posay, per esempio, con il suo sensore adesivo da applicare sulla pelle, consente di misurare i livelli di pH cutaneo e creare così trattamenti di skincare personalizzati.

Play Skin, invece, è una morbida maschera cosmetica in Hydrogel che sfrutta l’effetto stimolante e rilassante delle microcorrenti dello smartphone. Basta collegare i due elettrodi in dotazione con la maschera al proprio cellulare e stare in posa 10 minuti per ritrovarsi con una pelle più ossigenata, dunque meglio nutrita e rigenerata (playskin.it).

Sempre in tema di maschere, siamo in attesa della distribuzione di MaskiD di Neutrogena, presentata al Consumer Electronic Show 2019 di Las Vegas, evento di caratura mondiale in tema d’innovazione. Segni particolari: tramite la fotocamera dei modelli più avanzati di smartphone, analizza il viso misurandone dettagliatamente le dimensioni per creare una maschera a idrogel in 3 D arricchita di ingredienti personalizzati.


I beauty device di nuova generazione

Nel beauty case già da qualche anno trovano ampio spazio anche home-device che offrono prestazioni di alta ingegneria. Un successo che si deve anche al fattore comodità/risparmio (aiutano a diradare le sedute dell’estetista) e nel divertimento spesso insito nel loro uso, oltre all’offerta sempre più ampia e articolata di dispositivi.

«Questi device non possono sostituire le classiche creme, ma le completano e contribuiscono a costruire una beauty routine smart e iper-personalizzata», osserva Mariuccia Bucci, dermatologo plastico e responsabile scientifico dell’Isplad (isplad.org).

Tra gli ultimi arrivati, c’è Luna 3 di Foreo, che combina una pulizia ultra-delicata del viso a una varietà di massaggi rassodanti mirati e controllabili tramite l’app Foreo For You. Sempre di Foreo ci sono le maschere dry sheet abbinate ai dispositivi a tecnologia Led e microcorrente, per un trattamento viso assimilabile a quello di una Spa (foreo.com/it/ufo-mini).

Altrettanto multifunzione sono i device che associano radiofrequenza (naturalmente a bassa intensità, come si conviene ad un apparecchio per il fai da te), elettrostimolazione e fotostimolazione a diverse lunghezze d’onda e colore per adattare il dispositivo alle proprie esigenze: per trattare rughe, macchie, oppure pelle acneica o opaca (Relifting di Incarose).

Da segnalare anche gli occhiali antirughe a luce Led (Lumiloop, made in Korea) e le penne da taschino che emettono correnti leggere e vibrazioni (almeno 7.000 al minuto), per ringiovanire in qualsiasi momento lo si desideri il contorno occhi, per correggere le rughe nasogeniene e il codice a barre e ridurre le occhiaie (brevetto della cinese Shenzhen Yashicoral Technology Co.ltd, yashicoral.com).



SCELTI DA STARBENE:

Le spazzole “pulsanti”

Il dispositivo Foreo Luna 3 (199 €) emette fino a 8.000 pulsazioni soniche al minuto, per detergere o tonificare la pelle (foreo.com).

La maschera massaggiante

Con Play Skin di Baldan Group si combina l’efficacia di una maschera in Hydrogel alle microcorrenti dello smartphone (69,90 €, playskin.it).

Il sensore che misura i raggi

Si attacca ai vestiti con una comoda clip, il sensore My Skin Track Uv di La Roche Posay che rileva con precisione l’esposizione ai raggi solari (64, 95 €, laroche-posay.com).

Il tool effetto lifting

Combina 3 tecnologie per stimolare la formazione di collagene ed elastina e ridurre le macchie. Relifting di Incarose (160 €, incarose.it).

La piastra che si autoregola

Adatta la temperatura in autonomia a seconda del tipo di capelli la piastra Platinum ink on pink di Gdh (269 €, ghdhair.com/it). E una quota dell’acquisto è devoluta alla Fondazione Umberto Veronesi.



Soluzioni hi-tech anche per i capelli

La tecnologia più avanzata è anche al servizio dei tuoi capelli. L’app in realtà aumentata Style My Hair di L’Oréal, per esempio, integra la tecnologia 3D real time per cambiare l’hair look: basta scattare una foto per provare una miriade di tagli e colori.

E siccome la tecnologia evolve a ritmi serrati, esiste già la versione aggiornata: Virtual Hair Advisor, che dispone in più dei comandi vocali per ottenere più agevolmente tutte le informazioni utili.

Sul fronte beauty tools, invece, Ghd propone Platinum+, una piastra smart dotata di “predictive technology”: grazie a sensori intelligenti incorporati su tutta l’area delle lamelle, valuta lo spessore e lo stato di salute dei capelli e adatta costantemente la temperatura per ottenere, fin dalla prima passata, uno styling ottimale e un finish luminoso.



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Articolo pubblicato sul n. 30 di Starbene in edicola dall'8 luglio 2019


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