Scegli la tua bevanda dell’estate

Succhi, tè e drink non sostituiscono l’acqua, ma sono piacevoli da sorseggiare. Scopri con i nostri esperti i migliori per te



di Laura D’Orsi

Inizia il caldo e aumenta il desiderio di sorseggiare una bibita fresca. Dati alla mano, ogni anno beviamo, soprattutto in estate, 50 litri di prodotti analcolici e 28 litri di birra a testa (fonti Assobibe e Assobirra). Quan­tità decisamente inferiori rispetto a molti altri Paesi europei, dove si consumano circa 95 litri di drink senza alcol e 74 litri di “bionde”. Segno che noi ita­liani abbiamo un atteggiamento più equilibrato verso lattine e bottigliette, probabilmente perché siamo attenti al loro potere energetico. Ma quali sono le bibite più salutari in commercio? E sono adatte dav­vero a mitigare la sete? Due esperti, Sara Farnetti, medico esperto in nutrizione funzionale, e Giorgio Donegani, nutrizionista e tecnologo alimentare, ci chiariscono i dubbi.


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Birra

IL PUNTO DI FORZA - Contiene minerali, vitamine e ha un rapporto bilanciato tra sodio e potassio. È utile quindi come rimineralizzante, anche in estate. Pos­siede, inoltre, proprietà diuretiche. Se scegli le varie­tà più amare (ad alta fermentazione, ambrate o scu­re), fai il pieno di sesquiterpeni, sostanze presenti nel luppolo, pianta da cui si ricava la birra, dall’azione sedativa, antinfiammatoria e antitumorale.

IL PUNTO DEBOLE - La birra fornisce più o meno le stesse calorie di molti drink analcolici (come il tè freddo o il succo di frutta), ma si tende a berne di più: 330 ml, cioè una lattina, forniscono 108 ca­lorie, che diventano più di 200 se si fa il bis. Ri­corda, poi, che l’alcol provoca vasodilatazione e con il caldo fa sudare ancora di più, dando spos­satezza.

Sport drink

IL PUNTO DI FORZA - Remineralizzanti ed energizzanti, per­ché contengono potassio, magnesio, vitamine del grup­po B e zuccheri. Sono degli ottimi integratori per chi fa sport a livello intenso o sotto il sole. Se soffri molto il caldo e hai la pressione bassa, ritrovi subito le forze. Preferisci la versione isotonica, cioè con concentrazio­ne di sali simile a quella del nostra plasma, e quindi facilmente assimilabili.

IL PUNTO DEBOLE- Non sempre sono necessari tanti zuc­cheri, dopo uno sforzo fisico: per reidratarsi può bastare un’acqua medio minerale. E per recuperare i sali persi con la sudorazione, un’alimentazione ricca di frutta e verdura. Per il loro gusto gradevole si tende ad abusarne. Occhio, però, perché i sali contenuti, come il potassio, possono affaticare i reni e, in certi casi, determinare al­terazioni del ritmo cardiaco. Non solo: le bevande con eccessiva concentrazione di minerali o zuccheri si fer­mano a lungo nello stomaco, rallentando l’assorbimento dell’acqua da parte dell’organismo

Succhi di frutta 

IL PUNTO DI FORZA - Se scegli prodotti a base di frut­ta al 100% ti assicuri una bevanda sana, con vi­tamine e minerali provenienti dalla frutta (control­la anche che sia priva di conservanti). Attenzione alle diciture “succo e polpa” o “nettare”, che indi­cano una concentrazione inferiore al 50%.

IL PUNTO DEBOLE - Anche i succhi al 100% conten­gono zuccheri. Certo, si tratta di quelli naturalmen­te presenti nella frutta, ma forniscono comunque calorie e alzano la glicemia (in media contengono 10 g di fruttosio ogni 100 ml, che corrisponde alla stessa quantità di zucchero presente nelle bevande gassate). È un errore, quindi, considera­re i succhi come un’alternativa alla frutta: quest’ul­tima, infatti, contiene in più le fibre, capaci di ral­lentare l’assorbimento del fruttosio.

Energy drink

IL PUNTO DI FORZA - In 250 ml contengono la stessa dose di caffeina di un caffè espresso (80 mg) e altre sostanze stimolanti del sistema nervoso, come taurina e glucoronolattone, ma anche gin­seng o guaranà. Sono quindi bevande eccitanti, utili se si deve affrontare un impegno che richiede prontezza di riflessi, come mettersi alla guida di notte o affrontare un turno lavorativo.

IL PUNTO DEBOLE - Un dossier appena pubblicato dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza ali­mentare, mette in guardia sull’abuso di caffeina legato anche all’assunzione degli energy drink. Negli Usa, dove se ne registra il maggior consumo, è stato segnalato un aumento di casi di malattie cardiovascolari e di disturbi del sistema nervoso centrale. L’uso di queste bibite, quindi, deve es­sere sporadico. E non associato all’alcol, che sem­bra potenziare l’azione stimolante dei drink.


Tè freddo

IL PUNTO DI FORZA - Se la bevanda è ottenuta da un vero infuso, e non da estratto di tè, contiene fitocomplessi ed epicatechine, preziosi antiossidanti. È quindi una buona scelta per dissetarsi, anche se non può essere un’alter­nativa all’acqua. Tra le varianti in commercio, preferisci il tè verde, che ha meno caffeina e contiene più sostanze utili contro i radicali liberi. Nei negozi etnici puoi trovare tè verde giapponese in bottiglia e lattina senza zucchero: è l’ideale per placare la sete sotto il sole.

IL PUNTO DEBOLE - In genere è troppo dolce (contiene zuc­chero come i succhi e le aranciate) e con la scusa che è una bevanda “leggera” si rischia di eccedere con le quan­tità. Lo zucchero e la teina contenuti possono facilitare l’insorgenza di una sorta di “dipendenza” che spinge a berne più bicchieri al giorno.

Soft drink

IL PUNTO DI FORZA - A base di mix di frutta con estratti di piante o fiori, sono molto meno calorici di arancia­te & Co., perché contengono quasi la metà degli zuccheri. Sono dissetanti e rappresentano un buon compromesso tra salute e sapore per chi non ama bere solo acqua. In alcuni prodotti, da preferire, ven­gono aggiunte vitamine e altri antiossidanti, ricavati, per esempio, da mirtilli e frutti rossi.

IL PUNTO DEBOLE - Sono pur sempre zuccherati. In alcuni, poi, vengono aggiunti anche edulcoranti artificiali, per esempio il sucralosio. Considerando che, rispetto ai succhi di frutta, sono composti per lo più da acqua, circa l’85%, il loro prezzo non è molto conveniente.

Articolo pubblicato sul n.28 di Starbene in edicola dal 30/06/2015

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