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Fare la spesa: come scegliere cibi sani

Secondo un recente studio americano, gli additivi usati in molti dolci industriali possono aumentare i fattori di rischio si sviluppare il tumore intestinale. Ce ne parlano i nostri esperti e ci danno le dritte per fare acquisti più salutari

iStock




di Oscar Puntel


Li usano nell’industria alimentare, soprattutto nei prodotti da forno e nei dolciLeccornie glassate o merendine cremose vengono infarcite di additivi: sostanze emulsionanti che servono per migliorarne la consistenza (in particolare delle creme) e prolungarne la durata.

Uno studio della Georgia State University, condotto sui topi, ha ricontrato che queste sostanze (in particolare il polisorbato 80 e la carbossimetilcellulosa) possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro intestinale, perché alterano il microbiota intestinale il complesso dei microorganismi presenti nell'intestino.

«Ai topi è stata data una certa quantità di queste sostanze, circa il 2% del cibo che ingerivano. Analizzando poi il loro intestino, i ricercatori hanno osservato un'iperproliferazione della flora batterica, cosa che danneggia il microbiota intestinale e porta a un'infiammazione cronica di basso grado, che può essere associata a un aumentato di rischio di tumore», spiega Gabriele Aquilina, tossicologo dell’Istituto Superiore di Sanità.

Lo studio non è stato ancora condotto sull'uomo, ma questi risultati fanno capire che sono necessarie altre ricerche. «Possiamo concludere che è stato identificato un fattore di pericolo, un campanello di allarme, anche se non sappiamo ancora, per esempio, di quale entità sono le reazioni sull'uomo e qual è la quantità che può generare alterazioni», dice l'esperto.

COME REGOLARSI

«Se una certa sostanza viene autorizzata nei cibi, significa che ha superato gli iter, molto rigidi, dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. La reazione ai risultati delle ricerche scientifiche non deve essere: "Ma che cosa ci hanno dato da mangiare fino a ora?"», avverte il tossicologo Aquilina. «Ricordiamo che la scienza progredisce, si possono scoprire nuovi fattori di rischio, ed è in virtù di questi che poi l’Autorità europea tiene sotto controllo certi ingredienti, ne bandisce l’uso o ne tara i livelli minimi di tollerabilità».

Quindi, possiamo continuare a mangiare gli alimenti che contengono questi additivi, ma usiamo l’accortezza di non esagerare con le quantità (non mangiamo, per esempio, creme e dolciumi tutti i giorni, ma limitiamoci a una-due volte alla settimana).

Oggi sappiamo che esistono alcuni comportamenti protettivi nei confronti del cancro. Mettiamoli in atto. «Variare la dieta, assumere frutta e verdura, evitare fumo e controllare il peso per evitare l'obesità sono tutti comportamenti utili per diminuire la probabilità della cancerogenesi da parte di eventuali fattori ambientali che ci circondano», dice il dottor Luca Speciani, medico e alimentarista. «Non basiamo la nostra alimentazione solo su alcuni prodotti, ma cerchiamo di variare il più possibile.

Il mio consiglio? Immaginiamo, quando facciamo la spesa, di essere accompagnati da un uomo del Paleolitico. E di acquistare tutti i cibi che lui riconosce come "suoi". Il nostro "amico immaginario" sceglierebbe certamente: tutta la frutta e la verdura, le carni, il pesce, le uova, i semi (noci, mandorle, nocciole), i legumi, i cereali. Di certo nel suo carrello non entrerebbero prodotti preconfezionati, cibi già pronti. Questa è una regola di partenza, che dà una sicurezza, perché ci induce a comprare solo gli alimenti primari e non trasformati», chiarisce l'esperto.

novembre 2016

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