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Dimagrire in gruppo è meglio. E funziona

Dai blog ai centri specializzati, cresce il successo delle comunità che aiutano a perdere peso in compagnia. Ma prima di aggregarti, leggi qui

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In principio fu Jean Nidetch, casalinga degli anni Sessanta in lotta con i chili di troppo, che, diventata imprenditrice, portò in tutto mondo il metodo Weight Watchers (letteralmente “le sentinelle del peso”). Che cosa resta della sua idea che la chiave per riuscire a dimagrire è mettersi a dieta insieme ad altri e sentirsi “sorvegliati”? Molto.

Gruppi di dimagrimento in ospedali, centri specializzati, associazioni, che negli anni, hanno visto moltiplicare le richieste. Ma anche blog, forum e community, con iniziative spontanee di aggregazione fra aspiranti magri che non vogliono più sentirsi soli e tristi di fronte a un piatto di insalata.

Il più famoso tra gli italiani, Dimagrireinsieme.forumfree.it, conta più di 140.000 visite, oltre 1300 utenti e 1200 discussioni sul tema. Ha un ferreo regolamento e uno scopo preciso: perdere peso in salute. A differenza di altri, che arrivano addirittura a proporre pericolose “gare di peso”, sulla falsariga del reality americano The Biggest Loser, dove il concorrente che dimagrisce più velocemente vince del denaro. I rischi? «Diete restrittive, frustrazioni che sfociano in abbuffate e sindrome yo-yo, con repentino recupero dei chili persi», commenta il dottor Emanuel Mian, psicologo e psicoterapeuta esperto in disturbi alimentari.


Luci e ombre del mondo virtuale

«I gruppi on line possono essere d’aiuto se i chili da perdere sono pochi, se i partecipanti sono sani e nessuno soffre, o ha sofferto, di disturbi del comportamento alimentare», continua l’esperto. «Ma se manca un moderatore scientifico e se c’è una sottolineatura quasi ossessiva del dato numerico “peso”, meglio starne alla larga. Occhio anche a chi cerca di vendere qualcosa. Integratori, soprattutto. Diffidate di chi si presenta con un nickname, senza nome e cognome», raccomanda il dottor Mian.

Lodevoli invece le iniziative di alcuni ex obesi che hanno ideato gruppi su Facebook per condividere ricette di cucina specifiche per chi ha subito interventi chirurgici per perdere peso, come “Buono e bariatrico” o “Bistrot bariatrico”.


L’esempio di Casalecchio di Reno

Anche nel mondo reale, intanto, le vecchie “terapie di gruppo” si sono evolute. «Non sono più solo un’occasione per condividere e socializzare, portano ad azioni concrete: per esempio l’inizio di quell’attività fisica che da soli non si sarebbe intrapresa», spiega la dottoressa Evelina Villa, psicologa e psicoterapeuta responsabile del progetto “Dimagrire insieme” della Polisportiva Masi di Casalecchio di Reno, in collaborazione con il Comune e l’Azienda sanitaria locale Bologna Sud, rivolto a persone con vari gradi di sovrappeso.

«Il progetto esiste da anni ma negli ultimi tempi le richieste sono aumentate, tanto da dover stabilire un tetto massimo di partecipanti (15 a gruppo), essenziale per garantire l’efficacia. Il programma prevede percorsi della durata di un quadrimestre e comprende riunioni di gruppo moderate da un professionista, di circa un’ora e mezza, una volta alla settimana, e sessioni collettive in palestra, con istruttori qualificati», prosegue l’esperta.

«I riscontri sono molto positivi, soprattutto sul fronte della consapevolezza alimentare. Ogni anno aiutiamo fino a 40 persone, che raggiungono il target del dimagrimento stabilito: quelli con un indice di obesità riescono a perdere anche 10-20 chili».

Per informazioni 051-571352 o polmasi.it.


L’esempio di Merano

Alle Terme Merano, tra le colline dell’Alto-Adige, il progetto “Vivere con più leggerezza” ha avuto così tante richieste di adesione da decidere di accogliere nuovi partecipanti a percorso già avviato.

«Cominciato a febbraio, si concluderà a ottobre ma c’è ancora tempo per iscriversi. Il programma prevede un percorso di 9 mesi di esercizio fisico e alimentazione, con il sostegno di specialisti, in palestra, in acqua e nei laboratori della struttura termale», racconta il dottor Salvatore Lo Cunsolo, direttore sanitario di Terme Merano. «È rivolto ai maggiori di 16 anni con un indice di massa corporea superiore a 25, residenti o non, che comprendono la lingua tedesca. Ci si incontra due volte a settimana per praticare corsi di fitness e preparare insieme pietanze sane. I partecipanti sono 35 per gruppo: alla fine perdono in media 7 chili, ma soprattutto imparano un nuovo stile di vita».

Per informazioni: 0473 252 000 o [email protected] (iscrizioni entro maggio).


Le eredi di Mrs. Nidetch

E la vecchia Weight Watchers di Mrs Nidetch? Dal 2006 in Italia non esiste più. A portare avanti il metodo e a promettere di far sparire un chilo a settimana seguendo la dieta mediterranea, ci sono le consulenti Weight Wellness. Hanno trasformato le antiche “riunioni” in ritrovi più attivi, in cui ci si scambiano anche consigli pratici e ricette. Da 1000 a 1500 persone si rivolgono a loro ogni anno per dimagrire in compagnia.

«Gli incontri di gruppo sono imprescindibili: li chiamiamo gli “appuntamenti che fanno la differenza”», spiega Rosa Bavetta, counselor nutrizionale Weight Wellness a Milano e Monza. «Durante queste occasioni si spartiscono difficoltà, ostacoli, problemi, che sono più comuni di ciò che si crede».

Sono settimanali, durano un’ora ciascuno e si svolgono nelle sedi distribuite in tutta Italia (per trovare quella più vicino weightwellness.it).


I percorsi in ospedale

Se il problema è l’obesità (indice di massa corporea superiore a 30), è raccomandato un percorso ospedaliero, come quello proposto dall’Irccs Istituto Auxologico di Piancavallo (Verbania).

«I nostri programmi di gruppo si ispirano a uno dei principi cardine della dieta mediterranea: la convivialità», spiega il professor Gianluca Castelnuovo, psicologo e psicoterapeuta. «Spesso le diete falliscono perché sono improntate sulle privazioni: il gruppo aiuta a riscoprire il lato piacevole del mangiare bene».

Come funziona? «Un’équipe multidisciplinare (endocrinologo, psicologo, dietista e altri) fa la diagnosi e, a seconda dei casi, può indirizzare verso percorsi giornalieri (regime ambulatoriale) o a lungo termine, con ricoveri della durata di 40 giorni», spiega l’esperto. «Lo psicologo modera gli incontri di gruppo settimanali. La parte motoria del programma comprende varie attività, dalla cyclette alla passeggiata fuori, sempre insieme. I partecipanti sono un migliaio ogni anno. Il servizio, in presenza di una diagnosi di obesità, è erogato in convenzione con il Ssn (in regime ambulatoriale si paga un ticket di 66 € per i non esenti)».

Per info: www. auxologico.it/sedi/auxologico-piancavallo.


Le proposte delle associazioni

Ci sono anche i gruppi “di auto e mutuo aiuto”, che non prevedono la presenza di medici o psicologi: il moderatore è un partecipante (in cura attualmente o in precedenza).

L’Associazione nazionale dimagrire insieme Onlus organizza incontri settimanali (durata 90 minuti) in Friuli Venezia Giulia e Veneto e, in alcuni periodi, anche in altre Regioni (www.andienonsolo.it/ dove-siamo/i-nostri-gruppi/).

I gruppi dell’Associazione amici obesi, invece, sono dedicati a chi ha un problema di obesità: sono gratuiti e possono essere composti da persone che non hanno ancora iniziato alcun percorso di cura o che hanno già ottenuto un calo ponderale. La durata è di circa due ore.

Per informazioni amiciobesi.it o unavitasumisura.it.


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Articolo pubblicato sul n. 17 di Starbene in edicola dal 10/04/2018

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