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Cuscino: le regole per sceglierlo

Dormire con un guanciale inadatto può causare dolori a collo, spalle e braccia. Ecco le cose da sapere

credits: istock



di Valentino Maimone

Spalle indolenzite, doloretti alla base del collo, braccia un po’ intorpidite: se ti capita spesso di alzarti dal letto con questi sintomi potrebbe essere colpa del tuo cuscino: «Dormire con un guanciale inadatto può causare non solo i tipici dolori cervicali ma anche quelli che si irradiano dal collo lungo il braccio, fino alla mano, soprattutto nei pazienti che hanno già un’ernia o una protrusione discale», avverte il dottor Gustavo Zanoli, chirurgo ortopedico presso la Casa di cura S. Maria Maddalena di Rovigo e docente a contratto all’Università di Ferrara. A lui abbiamo chiesto come regolarsi per scegliere il guanciale giusto e tenere lontani i problemi.


DEVE ALLINEARE CAPO, COLLO E SPINA DORSALE

«Il cuscino ideale deve far sì che, durante il riposo notturno, testa, collo e colonna vertebrale restino bene allineati in modo che i muscoli si rilassino, la respirazione sia agevole e il sonno di buona qualità», spiega l’ortopedico.

«Se il guanciale è troppo basso, oppure alto, accentua la curvatura del collo all’indietro o in avanti, causando un irrigidimento dei muscoli che sorreggono la testa e la comparsa di dolori al risveglio», chiarisce Zanoli.


LA LARGHEZZA IDEALE? UN METRO CIRCA

La larghezza del guanciale deve essere di circa un metro e, comunque mai inferiore a quella delle spalle. Lo spessore, invece, dipende dalla posizione in cui dormi: «Chi riposa soprattutto a pancia in giù dovrebbe usarne uno molto basso, di circa 10 cm, e morbido, per ridurre al minimo la pressione del collo.

Quelli che invece dormono supini hanno bisogno di un guanciale spesso circa 15 cm, di media durezza. Ma quando la posizione preferita è sul fianco, l’ideale è un modello più alto (circa 20 cm, ma dipende da quanto sono larghe le spalle) e duro», precisa il nostro esperto.


L’IMBOTTITURA IN POLIURETANO È LA PIÙ VERSATILE

Anche la scelta dell’imbottitura ha un ruolo importante: «Quella in piume è preferibile solo se si dorme a pancia in giù, perché non offre grande sostegno al collo. Meglio evitarla se hai una corporatura robusta, cambi spesso posizione nel sonno o sei allergica agli acari della polvere», chiarisce Zanoli.

«I modelli in lattice, invece, sono adatti a chi dorme sul fianco oppure è alto e robusto perché sostengono bene testa e collo. Inoltre, non danno problemi di allergia e sono lavabili», continua l’esperto.

I più moderni, però sono quelli in schiuma di poliuretano: «È un materiale che si adatta alla forma della testa e del collo, e memorizzarla sfruttando il calore emanato dal corpo. Quando si cambia posizione, il cuscino si adatterà in 30-60 secondi», conclude Zanoli. Per questo è un materiale indicato soprattutto per chi cambia spesso posizione durante la notte.


COS DURA A LUNGO

Se tenuto bene, un cuscino dura fra i 2 e i 5 anni. Per mantenerlo al meglio segui questi consigli di Altroconsumo. 

v Giralo spesso, in modo da evitare che si deformi.
v Esponilo ai raggi diretti del sole almeno una volta alla settimana.
v Sotto le federe metti un’altra fodera di protezione, lavabile. Esistono anche antiallergiche.
v Se il tuo cuscino si può lavare, puliscilo 1 o 2 volte l’anno.


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Articolo pubblicato sul n.17 di Starbene in edicola dall'11/04/2017



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