Sigaretta elettronica: bugie e verità

Autorevoli oncologi italiani ed europei sostengono che non provochi il cancro, ma circolano ancora molti dubbi. Ecco il parere degli esperti



di Ida Macchi

I più autorevoli oncologi italiani e europei l’hanno assolta: non provoca il cancro. Un’ulteriore conferma arriva anche da un recente studio patrocinato dalla British American Tobacco che, utilizzando un test per l’analisi della genotossicità di una sostanza, ha confrontato il potenziale cancerogeno del fumo di sigaretta con quello del vapore dell’e-cig, scoprendo che il secondo non induce mutazioni del DNA, potenzialmente
coinvolte nello sviluppo dei tumori.

Nonostante questo, non ha ancora convinto i vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e oggi sulla sigaretta elettronica pesano dubbi e interrogativi. Per far chiarezza abbiamo intervistato il professor Fabio Beatrice, direttore del centro antifumo dell’ospedale S. Giovanni Bosco di Torino e membrodel Comitato scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica, promosso dalla Lega italiana anti fumo.

Fai la tua domanda ai nostri esperti

È DANNOSA QUANTO LA CLASSICA BIONDA?

«No. L’e-cig ha una tossicità inferiore del 95% rispetto a una sigaretta normale. Non si accende e non produce le ben 4000 sostanze nocive e irritanti per le vie respiratorie isolate nel fumo, di cui 80 cancerogene, legate alla combustione di carta e tabacco.

Dallo scorso luglio il Ministero della Salute della Gran Bretagna ne consiglia l’uso a chi non vuole smettere di fumare e ai forti tabagisti che hanno fallito con altri metodi antifumo.

Quindi, non è né benefica né atossica: è solo meno nociva rispetto a una bionda tradizionale. Quindi, è inadatta per i minorenni che, magari, la scelgono per aggirare il divieto della sigaretta tradizionale».

AIUTA A SMETTERE?

«Al momento non c’è alcuna dimostrazione che sia utile per la disassuefazione dal fumo e nessuna ricerca scientifica ha stabilito un legame diretto fra chi svapa e chi dice per sempre addio alle bionde.

È certo, invece, che l’e-cig riduca i rischi legati al fumo tradizionale: il tabacco è responsabile di malattie respiratorie e cardiovascolari (ictus e infarti, causati soprattutto dal monossido di carbonio) e di ben l’80% dei 40 mila casi di cancro al polmone individuati ogni anno in Italia.

Sempre al tabacco sono direttamente collegati anche un terzo di tutti i tipi di tumore. E ogni anno sono circa 83 mila le morti riconducibili alle bionde».

VA FUMATA IN MODO DIVERSO?

«Occorre aspirarla con lentezza, facendo boccate meno energiche rispetto a quelle di una sigaretta normale: per dare tempo al device di riscaldarsi in modo adeguato per produrre il vapore, responsabile dell’effetto fumo, evitando però effetti collaterali indesiderati.

Se si aspira in modo troppo profondo e compulsivo si rischia di inalare il liquido in cui è diluita la nicotina, che è irritante per le prime vie aeree».

PUÒ LIBERARE SOSTANZE NOCIVE?

«Sì, come la formaldeide per esempio, dannosa per la salute. Ma sempre in quantità inferiori rispetto a quelle legate alla combustione del tabacco e, soprattutto, senza il corredo dei tanti cancerogeni della sigaretta tradizionale.

Il rischio è strettamento legato anche al tipo di e-cig scelta: i modelli più moderni e innovativi, dotati di batterie a bassa potenza di erogazione (intorno ai 130 milliampere) sono quelli che ne generano meno perché non surriscaldano i liquidi che producono lo svapo.

Meglio evitare, invece, le sigarette elettroniche che scaldano il tabacco ad alte temperature per “estrarre” la nicotina: possono liberare più facilmente sostanze tossiche».

ESPONE AGLI STESSI RISCHI DEL FUMO PASSIVO?

«No, perché esala nell’ambiente un vapore a base di acqua e una piccola percentuale di nicotina e di glicole propilenico, eccipiente farmaceutico utilizzato nelle preparazione erboristiche, fondamentale per la generazione del vapore. I rischi di inquinamento indoor sono praticamente nulli, tanto che la legge non vieta utilizzo dell’e-cig nei locali pubblici per motivi di salute.

Nonostante questo, esercenti, gestori di ristoranti e direttori di aziende, possono dare indicazioni sulla possibilità o meno di “svapare” in pubblico. Vietato invece farlo negli ospedali e nelle scuole, ma solo per un problema di “cattivo esempio” che può indurre una dipendenza al gesto del fumo».

È IRRITANTE PER BOCCA E GOLA?

«È possibile. Nella maggior parte dei casi questo fenomeno è causato prooprio dal glicole propilenico, che diventa irritante causando una tossetta stizzosa, soprattutto quando l’e cig è utilizzata male (viene aspirata, per esempio in modo troppo energico).

Oppure in rari casi, cioè quando si è intolleranti a questa sostanza. Se non ci sono problemi di allergia, di solito il disturbo si risolve da solo, mano a mano che si utilizza il device con boccate più soft».

MEGLIO ORIENTARSI SU LIQUIDI E CARTUCCE ALLA NICOTINA?

«Sì. Anche se non è innocua perché alza i livelli di pressione arteriosa, la nicotina non è sicuramente cancerogena, però dà dipendenza: quindi, se l’e-cig ne è priva, il fumatore è portato a cercarla nuovamente nelle sigarette “vere”.

Per evitare i rischi di “overdose”, in ogni caso, è meglio affidarsi ai modelli che utilizzano cartucce monocarica, preferibilmente prive di aromi che possono essere irritanti per la gola, piuttosto che a e-cig da ricaricare con i liquidi».

È FACILE DA UTILIZZARE?

«Perché diventi un vero sostituto del tabacco, occorre imparare a gestirla, in modo da evitare di diventare fumatori duali, che l’alternano con le vere sigarette.

Il primo step è cominciare a sostituire con l’e-cig le sigarette “inutili” e meno importanti per arrivare, nel giro di 15 giorni, a trovare soddisfazione nello svapo e passare alla sostituzione completa.

Dire addio alle bionde e rimanere fedeli solo all’e-cig, quando si è irriducibili fumatori e poco disposti a smettere, è pur sempre il minore dei mali».

Articolo pubblicato sul n.1 di Starbene in edicola dal 20/12/2016

Leggi anche

Sigaretta elettronica: quali rischi?

Sigarette: come dire stop

Smetti di fumare: ecco i benefici (già dopo 3 giorni)

Tumore alla prostata e fumo

Bambini: il fumo passivo favorisce l'obesità e peggiora il rendimento scolastico