Rosacea: una malattia cronica

Si stima che, solamente in Italia, soffrano di rosacea circa 3 milioni e 200 mila persone



Comunemente confusa con la couperose, in realtà la rosacea non solo è la causa di quel fastidioso rossore che pervade il viso e che con il tempo tende a diventare persistente, ma può essere anche responsabile della dilatazione dei capillari sottopelle che così diventano ben visibili a occhio nudo, dando luogo talvolta anche a papule e pustole.

Essendo molto seria dunque, la malattia va curata con l’aiuto di uno specialista dal momento che non si risolve sicuramente con il fai da te.


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La rosacea è una vera e propria malattia: quando presente, la pelle del viso, molto sensibile e irritabile, tende ad arrossarsi, dapprima solo in concomitanza di eventi ben precisi e poi in maniera persistente.

La sensazione di bruciore poi, può arrivare ad accompagnarsi ad un vistoso quanto caratteristico ingrossamento del naso, chiamato fima. La rosacea riconosce quattro varianti: eritemato-teleangectatica, papulo-postulosa, fimatosa e oculare.

La condizione riconosce sicuramente una predisposizione genetica: la pelle produce un eccesso di sostanze ad azione antimicrobica, ma alla base del disturbo vi è anche una reazione esagerata delle difese immunitarie nei confronti di batteri che normalmente albergano sulla pelle.

Entrambi questi fattori scatenano quindi una reazione infiammatoria che diventa sempre più violenta con il passare del tempo.

Ad oggi non esistono cure in grado di risolvere il problema in maniera radicale: se la rosacea c’è, bisogna imparare a conviverci, anche perché se è vero che in alcuni periodi il disturbo si acutizza, in altri è meno accentuato.

Esistono però numerose soluzioni che permettono di tenerla sotto controllo abbastanza bene, consentendo a chi ne soffre di relazionarsi con il prossimo senza un eccessivo timore di avere un brutto aspetto.

Per tenere sotto controllo la sintomatologia della rosacea può essere utile il trattamento con particolari antibiotici per tenere a bada l’eccessiva attività antimicrobica della cute.

Esistono trattamenti topici che di solito vanno combinati con la terapia antibiotica per ridurre la presenza di pustole e papule: in caso di capillari particolarmente dilatati poi, si può ricorrere al trattamento laser o con luce pulsata.

Il rossore, il sintomo più antiestetico e antipatico, è spesso scatenato e peggiorato da alcuni fattori responsabili di vere e proprie vampate.

Come spiega il professor Giampiero Girolomoni, direttore di Dermatologia presso l’Università di Verona nonché presidente della Società Italiana di Dermatologia, «bisogna prestare attenzione a tutto ciò che potrebbe scatenare la vasodilatazione (come cibi, bevande o situazioni peculiari): bisognerebbe quindi evitare o limitare alcolici, cibi piccanti, prodotti caseari, tabacco, saune, caldo o freddo eccessivi, l’esposizione a sole o vento, esercizio fisico, forti emozioni ed anche alcuni farmaci».

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