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Meningite: #iomivaccino, parola di Bebe Vio

La campionessa paralimpica di scherma Beatrice Vio ha iniziato l’anno nuovo postando sui social una foto mentre si vaccina contro la meningite assieme a tutta la famiglia. Leggi la sua storia e scopri perché vaccinarsi è la strada giusta

Foto: Ansa




di Oscar Puntel


In fila con tutta la famiglia per sottoporsi al vaccino antimeningococco: la schermitrice italiana Beatrice Vio, medaglia d’oro nel fioretto alle Paralimpiadi di Rio 2016, ha pubblicato sui social una sua foto (qui sopra), mentre, insieme ai genitori e ai fratelli si sottopone ai vaccini per la meningite, malattia che le ha rubato gli arti quando aveva 11 anni. «Iniziamo l'anno al meglio vaccinando tutta la famiglia perché purtroppo 'sta meningite prende a tutte le età!», scrive la campionessa su Facebook, accompagnando le sue parole con una serie di emoticon. «Oggi il tetravalente e a breve faremo anche il B. Noi ci crediamo... #iomivaccino».


CHI È BEBE VIO

Beatrice Maria  - conosciuta con il nomignolo di Bebe - è una campionessa paralimpica di scherma. È nata nel 1997 e vive con la famiglia a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. La sua notorietà è esplosa con le paralimpiadi di Rio de Janeiro, nell’estate 2016: ha stracciato via via tutte le avversarie conquistando una medaglia d'oro. Ma il palmares, è ricco anche di titoli europei e mondiali.

È una fiorettista che sprigiona simpatia, una che non si ferma davanti a niente. Come quando, ospite con la delegazione italiana a una cena alla Casa Bianca, ha dribblato la sicurezza fino a riuscire a farsi un selfie con il presidente Obama. Positiva e solare, è riuscita a trasformare il suo handicap in un'occasione di vittoria e di rinascita, personale, prima che sportiva.


COME SI È AMMALATA

Nel 2008, Bebe Vio venne ricoverata nell’ospedale di Treviso, dopo che la febbre e il mal di testa di cui soffriva da alcuni giorni si erano acutizzati. All’aggravarsi della situazione, i medici sospettarono una sepsi da meningite e decisero il ricovero nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova.

Le analisi confermarono: meningite da meningococco di gruppo C. Il suo caso venne classificato come il più grave registrato fra il 2007 e il 2008, nel trevigiano. In un’intervista, il padre di Bebe confesserà: «A dieci anni aveva fatto la profilassi contro la meningite di tipo A. Allora i sanitari ci dissero che era troppo piccola per sottoporla alla vaccinazione contro le altre forme di meningococco. Per loro era meglio aspettare che compisse i quattordici anni. Noi ci siamo fidati, d’altronde erano degli specialisti. Purtroppo ci siamo sbagliati: praticamente dodici mesi dopo mia figlia ha contratto il batterio».

Proprio nei primi giorni di ricovero, Bebe ebbe una crisi settica molto seria, che le causò delle emorragie interne. Per tentare di salvarla, i medici amputarono gli avambracci e le gambe, riuscendole a salvare ginocchia e gomiti (ed è per questo che con l’aiuto delle protesi riesce in certi movimenti). Fra terapia intensiva e chirurgia plastica, restò in ospedale 104 giorni. Sempre la meningite le ha causato anche quelle cicatrici che le solcano il viso. Una volta ristabilita, Bebe ha ripreso scuola e ha seguito un percorso di riabilitazione presso il Centro Protesi dell’Inail a Budrio (Bologna) e ha ripreso gli allenamenti di scherma, sport iniziato all’età di 5 anni.


LA CAMPAGNA #WinforMeningitis

Nel settembre 2016, Bebe Vio assieme ad altri atleti paralimpici è stata protagonista della campagna “Win for Meningitis” per promuovere la diffusione delle vaccinazioni contro il meningococco: si tratta di una serie di scatti in posa, curati dalla nota fotografa Anne Geddes. Bebe, senza protesi, tiene in braccio un bambino di pochi mesi. «Lo scopo delle immagini - scrive su Facebook la fotografa australiana - è diffondere il messaggio che questa infezione si può prevenire. Non lasciate che accada ai vostri figli: vaccinate!».

La campionessa ha sempre sostenuto l'importanza delle vaccinazioni come unica forma di prevenzione. Così, dopo gli scatti fotografici con Geddes, ora le immagini postate sui social con la famiglia al completo intenta a vaccinarsi: «Il vaccino è la soluzione giusta», ripete la campionessa.

3 gennaio 2017


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