Uso del preservativo in calo in Italia

Dal 2007 le vendite di profilattici sono calate del 13%. Indaghiamo tra cause e conseguenze



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Negli anni Ottanta, in una celebre campagna televisiva per promuovere l’uso del profilattico, alla domanda severa del docente che chiedeva di chi fosse un condom raccolto da terra, rispondeva un coro di "È mio", "È mio". Forse però le nuove generazioni hanno dimenticato il senso di quell’emozionante ed educativo ripetersi di voci.
Il preservativo ha il ruolo di "doppia protezione": rappresenta non solo un metodo per evitare una gravidanza indesiderata, ma anche uno dei principali strumenti di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili in caso di rapporti sessuali occasionali. In Italia, però, dal 2007 al 2016 le vendite di preservativi sono calate del 13%. Rispetto agli altri Paesi europei siamo agli ultimi posti. La spesa pro capite in profilattici degli italiani è di 0,43, contro lo 0,51 della Francia, 0,78 della Germania e il responsabile 1,07 del Regno Unito. E non diminuiscono le malattie sessualmente trasmissibili. Non si parla solo di Aids ma anche di altre patologie non mortali ma comunque da non sottovalutare, dalla clamidia alla sifilide alla gonorrea.


AIDS, NON ABBASSIAMO LA GUARDIA
“L’incidenza dell’Aids è un po’ diminuita e grazie all’uso di farmaci, sottoponendosi a tante terapie, si riesce a vivere anche con la malattia, con un’aspettativa di vita pressoché normale”, dice il ginecologo Antonio Canino dell’ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. “Per questo probabilmente si è abbassata la guardia su questo tipo di infezione virale, inducendo magari a un minor consumo di profilattici”.  
Seppur non metta più paura come qualche decennio fa, l’Aids non è affatto battuto: attualmente sono 120 mila i sieropositivi in Italia. Ogni anno si segnalano poco meno di 4000 nuove diagnosi di infezioni da Hiv: l'84% di queste è attribuibile a rapporti sessuali non protetti. Da calcolare inoltre un forte sommerso stimato sulle 12-13 mila persone: sono infette ma non sanno di esserlo.

LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI
Non solo Hiv. Nei centri monitorati dall'Istituto Superiore della Sanità i casi di infezioni da clamidia, sifilide o gonorrea dal 2005 al 2013 sono aumentati del 31% e oggi sono più di 5 mila, con forte diffusione fra i teenager.
"La sifilide è in aumento: è molto diffusa nelle donne dell’Est, che hanno poi rapporti con i nostri connazionali", ci spiega il dottor Canino. "Anche la gonorrea è molto presente, anche se in numeri più o meno stabili: è facilmente curabile con gli antibiotici. Il Trichomonas è un protozoo che in genere si trasmette sessualmente, indice quindi di promiscuità, ma sta scomparendo e questo è positivo. La clamidia è abbastanza diffusa e può dare anche sterilità".

IL NUOVO VACCINO PER L'HPV
Buone notizie invece sul fronte del Papilloma Virus. “È in arrivo un nuovo vaccino per l'Hpv", ci annuncia il dottor Canino. “Contiene nove ceppi virali e rispetto al precedente, quadrivalente, amplia la copertura ad altre tipologie di papillomavirus umani oncogeni. Bisognerà poi testarne l'efficacia”.
L’infezione da Hpv, pur essendo transitoria e asintomatica nella stragrande maggioranza dei casi, se persiste può causare non solo una varietà di lesioni della pelle e delle mucose, ma anche l’insorgenza del tumore al collo dell’utero. Il nuovo vaccino 9-valente contro l’Hpv (ovvero lo Human Papilloma Virus, un piccolo virus a DNA che si trasmette per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose) sarebbe in grado di prevenire l’80% dei carcinomi del collo dell’utero, il primo cancro ad essere riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile a un’infezione.


IL VIDEO DELLA CAMPAGNA ANNI '80 PER SENSIBILIZZARE ALL'USO DEL PRESERVATIVO:

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