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Legionella: sintomi e cure

I recenti casi di legionellosi che si sono verificati a Parma e in altre città d’Italia hanno fatto tornare la paura della legionellosi. Chi è più a rischio e che cosa fare

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di Cinzia Testa


Dopo i casi di Parma (41 infezioni positive finora e due decessi), ritorna la paura della Legionella pneumophila.

Nella città emiliana sotto accusa è la rete idrica pubblica, ma le inchieste sono ancora in corso. La guardia rimane alta anche a Chieti, dove la Legionella pneumophila è stata riscontrata nelle tubature dei bagni degli infermieri del nuovo Polo cardiologico della città. E a distanza di due mesi dai primi test, la contaminazione è in calo, ma risulta ancora elevata.

«La Legionella pneumophila vive naturalmente negli ambienti acquatici e da qui riesce a risalire lungo le tubature, fino ad arrivare ovunque, dalle fontane ai serbatoi idrici. Per dare un’idea il batterio è stato ritrovato persino nei fanghi termali», racconta Maria Paola Landini, direttore di microbiologia dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. «Nella risalita, i batteri possono incontrare le condizioni favorevoli alla loro proliferazione. Si annidano, per esempio, nei punti con incrostazioni, oppure dove l’acqua è stagnante». A peggiorare il tutto è anche il fatto che quello della legionella è un batterio senza grandi pretese: vive bene a temperature da cinque a 50 °C, in ambienti acidi, cioè a pH 5, ma anche basici fino a pH 8.


COME SI TRASMETTE LA LEGIONELLA

Il modo tipico per ammalarsi di legionellosi, così si chiama la polmonite provocata dalla Legionella pneumophila, è quello di respirare il vapore acqueo nel quale è presente il batterio. Le situazioni a rischio possono, quindi, essere molte. Basti pensare alla stanza da bagno quando ci si fa la doccia calda, all’idromassaggio, ai climatizzatori, ai nebulizzatori, agli apparecchi per l’aerosol. Per fortuna, però, la Legionella pneumophila si può annientare bene seguendo semplici regole.


CHE COSA FARE PER EVITARE L'INFEZIONE

Una volta al mese è bene un check dei rubinetti di casa, doccia compresa, per eliminare il calcare con prodotti ad hoc (i batteri si trovano nelle incrostazioni), e sostituire le guarnizioni se non sono più perfettamente integre.

Per la manutenzione giornaliera, invece, è utile un prodotto a base di ipoclorito di sodio, da utilizzare anche per risciacquare nebulizzatori, vasca dell’idromassaggio e apparecchi per l’aerosol. Per questi ultimi, l’asciugatura deve essere perfetta (all'interno si forma dell'umidità favorevole alla proliferazione del batterio), può essere utile usare l’aria calda del phon.

Infine, bisogna eseguire la manutenzione regolare, annuale, dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento, anche condominiali. Si può chiedere un’analisi microbiologica rivolgendosi a un tecnico specializzato oppure procurandosi un semplice kit fai-da-te che rileva o meno la presenza del batterio. In entrambi i casi, il batterio risulta presente, è necessario rivolgersi a un’impresa per un intervento specifico di sanificazione delle tubature condominiali e mettere al corrente della situazione le autorità competenti.


I SINTOMI ELLA LEGIONELLOSI E COME COMPORTARSI

La legionellosi è una polmonite che colpisce una comunità, come nel caso di Parma. Sono più a rischio gli anziani, chi a causa di altre malattie ha un sistema immunitario non agguerrito, e i fumatori perché hanno uno stato infiammatorio nelle prime vie aeree respiratorie che abbassa le barriere contro virus e batteri.

«Il periodo di incubazione è di 5-6 giorni», chiarisce la dottoressa Landini. «Quindi, iniziano i sintomi tipici della polmonite, cioè febbre oltre i 38 gradi, difficoltà a respirare, dolore toracico. In questi casi ci vuole di sicuro una cura antibiotica, l’antifebbrile per abbassare la febbre e il riposo a casa per una decina di giorni. Unica eccezione, i pazienti più fragili, perché nel loro caso di solito è consigliabile il ricovero in ospedale».

novembre 2016

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