Fango termale: tutte le virtù

Artrosi, osteoporosi, dermatiti, affezioni intime possono essere curati da queste preziose sostanze. Ecco perché fanno bene



Alzi la mano chi sa che cos’è la peloidoterapia... Nessuno? Se però parliamo di fangoterapia termale la cura assume subito un’aria familiare. «Peloidos è l’antico termine greco per indicare un mix di sostanze organiche e inorganiche, come l’argilla, la torba o il limo, lasciate maturare per almeno sei mesi in vasche colme di acqua termale», spiega il professor Umberto Solimene, presidente della Federazione mondiale delle terme.

«In questo modo il fango “vergine” si arrichisce di principi preziosi per la salute: microalghe, minerali e oligoelementi che, insieme all’effetto del calore, rilassano la muscolatura e permettono alla pelle di assorbire per osmosi un cocktail di sostanze terapeutiche». Scopri tutte le applicazioni più importanti.

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“CALMA” L’OSTEOARTROSI

>una famiglia di malattie - «Sono classificate come osteoartrosi tutte le patologie legate alla degenerazione delle cartilagini articolari», premette il dottor Domenico Minuto, fisiatra e ortopedico, responsabile della Riabilitazione delle terme di Sirmione (Bs).

«Le forme più frequenti sono: artrosi lombari e cervicali, coxartrosi (che interessa le anche) e la gonartrosi che prende di mira il ginocchio. Nella fase acuta, che si manifesta con dolore, gonfiore e rigidità dell’articolazione, la peloidoterapia è controindicata.

Si rivela molto efficace, invece, nella fase di remissione dei sintomi, per migliorare il quadro clinico e prevenire le riacutizzazioni». In questi casi è indicato un ciclo di fango-balneoterapia, convenzionato con il SSN, che prevede 12 fanghi e 12 bagni in acqua termale con un ticket complessivo di 55 €.

>l’azione del fango - «Maturato in acqua termale sulfurea-salsobromoiodica, viene applicato sull’area afflitta da artrosi (possono essere anche 2 o 3) a una temperatura di 45 °C», spiega il dottor Minuto.

«Viene quindi lasciato in posa per 20 minuti, avvolto da un telo di cotone, e poi sciacquato in una vasca colma di acqua termale a 37 °C che ne prolunga l’effetto antinfiammatorio dovuto soprattutto allo zolfo sotto forma di idrogeno solforato». Un toccasana per le articolazioni.

COMBATTE I DISTURBI INTIMI

>i nemici del sesso - Il trattamento dei problemi ginecologici, che spesso ostacolano l’intimità di coppia, è una delle indicazioni della fango-balneoterapia previste dal SSN (e perciò convenzionate), insieme alle irrigazioni vaginali con l’acqua termale.

«L’applicazione del fango si rivela particolarmente efficace nei casi di sclerosi del connettivo pelvico, frequente nelle donne che hanno subito più cesarei o operazioni all’addome e perciò manifestano cicatrici dure e fibrose, spesso con dolorose aderenze», spiega il dottor Gianfranco Minini, uroginecologo a Brescia e consulente scientifico di Terme di Sirmione.

«Inoltre, serve a combattere le infiammazioni pelviche (come le salpingiti che interessano le tube), i postumi di interventi chirurgici quali l’asportazione dell’utero e/o dell’ovaie e la sterilità dovuta a infezioni genitali ricorrenti, come quelle da Chlamydia». Il fango pelvico in genere viene applicato alla temperatura di circa 45°C, seguendo uno schema “a cintura”: nella zona lombo-sacrale, sulle anche e sopra l’osso pubico.

>i risultati della terapia - «Diversi studi dimostrano che l’azione combinata del calore, che penetra nella pelle, e il rilascio di minerali dalla potente azione antiflogistica (soprattutto zolfo, bromo e iodio) migliora le aderenze cicatriziali e aiuta a debellare le infezioni recidivanti dell’apparato urogenitale. Riuscendo, in alcuni casi, persino a “riaprire” le tube di Falloppio ostruite.

PREVIENE L’OSTEOPOROSI

>un problema silente - La rarefazione del tessuto osseo comincia a manifestarsi già dopo i 45 anni, in quella delicata fase di passaggio della donna chiamata premenopausa. Un disturbo da cui stare in guardia soprattutto se fumi, hai assunto molti cortisonici, sei in sovrappeso e conduci una vita sedentaria.

Il modo migliore per prevenire l’osteoporosi? «Oltre a seguire una dieta ricca di calcio e vitamina D e a praticare una regolare attività fisica, che stimola gli osteoblasti (le cellule-operaie) a costruire il nuovo osso, è bene fare un ciclo all’anno di fango-balneoterapia», dice Domenico Minuto.

«L’applicazione del fango termale, che può essere localizzata (per esempio, alla colonna vertebrale), multipla o total body, si rivela utile sia per le iniziali forme di osteopenia sia per l’osteoporosi avanzata della post-menopausa ». Il fango viene lasciato agire a 40 °C per 25 minuti, in modo da rilasciare tutti quei minerali che migliorano il metabolismo osseo: calcio, fosforo, silicio, mangnesio e stronzio.

>l’efficacia della cura - Uno studio compiuto dal Centro di riabilitazione di Montescano (Pv), dal Centro studi PietroAbano e dal Dipartimento di biochimica dell’Università di Padova su 100 donne tra i 48 e i 58 anni dimostra che un ciclo di 12 fanghi incrementa il BMD (indice di massa ossea) in misura identica a due mesi di trattamento con carbocalcitonina, il farmaco prescritto per l’osteoporosi.

DEBELLA PSORIASI & CO.

>le affezioni più dure a scomparire - lI 15% della popolazione italiana soffre di psoriasi, dermatite atopica ed eczema, patologie infiammatorie, con una marcata predisposizione genetica, che alternano periodi di remissione ad altri di riacutizzazione.

«Nella fase di quiescenza è molto utile fare un ciclo di 12 sedute di balneoterapia con acque termali sulfuree-salsobromoidiche che migliorano il quadro clinico e aiutano a prevenire le ricadute», suggerisce il professor Giampiero Girolomoni, ordinario di dermatologia all’Università di Verona e consulente scientifico di Terme di Sirmione.

«All’immersione nell’acqua termale, si possono associare dei fanghi localizzati alle zone più soggette ad affezioni cutanee (gomiti, mani e ginocchia), che vanno spalmati a temperatura corporea, intorno ai 37 °C».

>l’effetto antinfiammatorio - Il pool di microalghe termali, in sinergia con gli attivi organici e inorganici, blocca la cascata infiammatoria riuscendo a inibire la produzione di sostanze, chiamate citochine pro-infiammatorie, che portano alle sgradite manifestazioni cutanee.

«Si è visto, inoltre, che un ciclo di terapie annuali rallenta il turn-over cellulare, bloccando i fattori di crescita epidermici alterati dalla psoriasi».

IL "TRIPADVISOR” DELLE TERME

>SE NON SAI DOVE ANDARE A EFFETTUARE LE CURE può esserti d’aiuto l’European Association of Patients and Usersof Thermal Centres (eaptc.net), il network a carattere europeo per la tutela dei cittadini-pazienti che usufruiscono delle cure termali e talassoterapiche. L’organizzazione lo scorso luglio ha tenuto a battesimo delle iniziative “social” davvero utili.

>L’ASSOCIAZIONE HA CREATO UN BLOG, termepatients. blogspot.com dove, cliccando su “Le terme, la tua voce”, puoi leggere i commenti e i giudizi lasciati da altri fruitori di terme e centri di talassoterapia, inserendo a tua volta il tuo parere.

Una specie di tripadvisor ad hoc, insomma, che può risultare molto utile nella scelta di un centro piuttosto che un altro. L’Associazione è anche presente con la pagina Facebook Termepatients.

Articolo pubblicato sul n.44 di Starbene in edicola dal 18/10/2016

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