Gli effetti nocivi dei raggi UV

Che cosa sono i raggi UV e cosa causano al nostro corpo? Oltre agli effettivi negativi, si deve riconoscere loro anche qualche beneficio, a patto di esporsi con moderazione e con la giusta protezione



di Paola Toia

PARLIAMO DEGLI UV

Le radiazioni solari vengono in gran parte assorbite dall’atmosfera che agisce da vero e proprio filtro naturale. Le radiazioni che riescono a oltrepassarla costituiscono lo spettro solare, formato da energia elettromagnetica e con lunghezze d’onda comprese tra 200 e 1.800 nanometri (nm). Si distinguono tre diversi tipi di luce:
· quella visibile a occhio nudo;
· quella infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore;
· quella ultravioletta che, con le sue diverse lunghezze d’onda, è capace di generare la pigmentazione della cute.

Con l’acronimo UV ci si riferisce ai raggi ultravioletti o alla luce ultravioletta, ovvero l’intervallo della radiazione elettromagnetica (appartenente allo spettro elettromagnetico) con lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X.

Fra i raggi ultravioletti ci sono i raggi UVA, i più importanti per l’abbronzatura; gli UVB, i più aggressivi ai quali si imputano gli arrossamenti, le scottature e gli eritemi; gli UVC, caratterizzati da un’energia molto elevata.

Fate la vostra domanda ai nostri esperti!

GLI EFFETTI DEGLI UV SULL’ORGANISIMO

I raggi ultravioletti non fanno bene alla nostra pelle, in quanto la fanno invecchiare precocemente distruggendo il collagene; in dosi elevate, poi, possono provocare persino l’insorgenza di alcune forme tumorali.

Se ci si espone in modo controllato e con un’adeguata protezione, invece, il sole ha effetti positivi quali: rafforzamento del sistema immunitario, stimolazione della produzione di vitamina D e miglioramento dell’umore (per la diminuzione della melatonina a favore della serotonina e un riequilibrio dei ritmi circadiani).

SAPERNE DI PIÙ SUGLI UV

A seconda delle tipologie di raggi UV, gli effetti sulla pelle sono differenti.

Raggi UVA: lunghezza d’onda di 320-400 nm

- Consentono di innescare il processo di foto-ossidazione della melanina, scurendo la pelle e permettendoci quindi di abbronzarci; inoltre influenzano il metabolismo cellulare.

- Effetti positivi: aumentano la concentrazione di anticorpi presenti nel sangue, rinforzando il sistema immunitario.

- Effetti negativi: a seguito di un'esposizione eccessiva della pelle al sole possono indurre l’insorgenza di forme tumorali; rompono i ponti di collagene e danneggiano i capillari, innescando un invecchiamento precoce.

I raggi UVA rappresentano il 95% delle radiazioni UV che arrivano sulla Terra.

Raggi UVB: lunghezza d’onda di 280-320 nm

- A loro si imputano le classiche scottature, gli arrossamenti e gli eritemi della pelle, in quando tendono a fermarsi più in superficie.

- Effetti positivi: stimolano l’organismo a produrre la vitamina D (carente in molti alimenti), indispensabile per l’assorbimento del calcio (prevenendo il rachitismo, per esempio); consentono l’attivazione dei melanociti che producono, partendo dalla tirosina, la melanina; fanno aumentare la cheratina dello strato corneo (ispessimento della pelle).

- Effetti negativi: provocano facilmente eritemi e l’insorgenza di melanomi.

I raggi UVB rappresentano il 5% delle radiazioni UV che arrivano sulla Terra.

Raggi UVC: lunghezza d’onda di 100-280 nm
- Cosa sono? Non arrivano sulla terra (grazie alla protezione dell’ozono) e non sono emessi dalle lampade abbronzanti.
- Effetti positivi indiretti: sono utili nella sterilizzazione degli strumenti medici.
- Effetti negativi: se un essere umano dovesse venire a contatto con questi raggi, può ustionarsi in modo grave.

I DANNI DEGLI UV

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato nove malattie strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette:

1) melanoma cutaneo: è un tumore maligno che colpisce i melanociti (cellule della pelle che producono la le melanina, pigmento cutaneo), caratterizzato da un’evoluzione veloce e un alto tasso di mortalità;
2) carcinoma squamoso della pelle: tumore maligno della pelle con un’evoluzione più lenta e un tasso di mortalità inferiore rispetto al melanoma;
3) carcinoma squamoso della cornea: chiamato anche carcinoma squamoso della congiuntiva, è una rara forma tumorale che colpisce gli occhi;
4) carcinoma basocellulare: conosciuto anche con il nome  di basalioma, è un tumore cutaneo che si sviluppa prevalentemente in età avanzata e si diffonde lentamente e localmente;
5) cheratosi: sono malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali;
6) scottature: nei casi più gravi ci si può ustionare, specialmente se si tratta di soggetti con pelle chiara;                                                                               7) cataratta corticale: degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista (nei casi più gravi si può arrivare alla cecità);
8) pterigio: inspessimento della congiuntiva che porta a opacizzazione della cornea o a una limitazione dei movimenti oculari;
9) herpes labiale: è causato dall’immunosoppressione indotta dall’eccesso di UV.

L’irritazione cutanea più comune consiste nell’allergia al sole. Colpisce spesso le donne giovani e si presenta sotto forma di piccole vesciche pruriginose sul collo, nella parte superiore dello sterno, sulla schiena e sugli avambracci.

PREVENZIONE DAGLI UV

Il miglior modo per proteggersi dai raggi UV è limitare l’esposizione, specialmente nelle ore più calde che vanno dalle 11.00 del mattino alla metà del pomeriggio. Si ricorda che le ore migliori per esporsi al sole sono quelle del mattino (h8.00-11.00) e del tardo pomeriggio (dopo le h17.00). Bisogna prestare attenzione anche all’ombra, in quanto non scherma totalmente dalla luce solare.

Durante le giornate nuvolose le radiazioni UVB, le più pericolose, filtrano ugualmente attraverso le nubi, senza che la persona avverta la sensazione di calore sulla cute, per cui anche in questo caso è raccomandabile l'utilizzo di un prodotto solare (creme, gel e latti).

È importante coprirsi correttamente quando ci si espone al sole, utilizzando cappelli, occhiali, creme solari… La crema solare deve essere almeno di gradazione 15, da applicare quando si esce all’aperto e dopo una nuotata quando si è in spiaggia o in piscina. Vanno preferiti i prodotti “resistenti all'acqua”.

Quando si sta al sole non utilizzare profumi o prodotti per il trucco: potrebbero lasciare macchie antiestetiche sulla pelle o scatenare reazioni allergiche dovute alla fotosensibilizzazione (una scottatura solare molto intensa anche per brevi esposizioni).

Attenzione anche per chi assume determinati farmaci (come antiinfiammatori, antidiabetici orali, certi antibiotici come le tetracicline, i contraccettivi orali, alcuni farmaci per la pressione alta, per i disturbi del ritmo del cuore, ecc.), a causa di potenziali reazioni fototossiche. Consultare, nel caso, il proprio medico o il farmacista. Stesso discorso dev’essere fatto per chi soffre di patologie che possono peggiorare con l’esposizione al sole.

È importante evitare l’uso di lampade o lettini abbronzanti, soprattutto prima dei 18 anni.

Per chi desidera un’abbronzatura perfetta è molto utile il betacarotene, ma si deve sapere che non conferisce alcuna protezione nei confronti delle radiazioni ultraviolette.

Leggi anche

Primo sole: come evitare le scottature

Come difendere la pelle dal sole

Abbronzatura: 5 errori da evitare