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Bpco: cure e sintomi

Federasma e Allergie Onlus dedicano la giornata del 16 novembre alla prevenzione della Bpco, malattia che dà il fiato corto e di cui in Italia soffre il 6% della popolazione con più di 55 anni. Come diagnosticarla e cosa fare

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di Stefania Lupi


Toglie progressivamente il fiato, causando gravi difficoltà respiratorie. È la Broncopneumopatia cronica ostruttiva, meglio conosciuta come Bpco: una malattia che ruba il respiro e il cui sintomo principale è proprio il fiato corto (dispnea).

La Bpco colpisce circa 210 milioni di persone nel mondo. In Italia ne soffre il 6% della popolazione di età superiore ai 55 anni (circa 1.200.000 persone, dati Istat) con una previsione di crescita nei prossimi anni.

Ecco perché FederAsma e Allergie Onlus hanno organizzato una giornata dedicata alla prevenzione delle patologie del respiro, prevista a Roma per il 16 novembre.


LA GIORNATA DI PREVENZIONE

L’occasione del 16 novembre permetterà di sottoporsi gratuitamente a una semplice spirometria (veloce, non dolorosa e non invasiva, si esegue con un apparecchio computerizzato collegato a un boccaglio, che consente di misurare la funzionalità respiratoria), grazie alla quale è possibile diagnosticare il disturbo.

Non è necessaria alcuna prenotazione, basterà presentarsi al punto informativo e attendere il proprio turno: a Roma, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, presso la Galleria Alberto Sordi.

Sarà presente un medico specializzato, a disposizione per effettuare l’esame e fornire informazioni e consigli sulle malattie respiratorie.


CHE COS’È LA BPCO

La Bpco è una malattia cronica e progressiva che comprende diverse patologie respiratorie, come l’enfisema e la bronchite cronica, e che si manifesta con mancanza di fiato, accumulo di catarro, tosse cronica e infezioni respiratorie ricorrenti.

I primi segnali compaiono intorno ai 40 anni, e peggiorano col passare del tempo.

Tra le cause, inquinamento atmosferico e domestico, invecchiamento della popolazione, fumo, consumo di alcol, dieta non corretta, sedentarietà.

«La Bpco ostacola lo svolgimento delle attività più semplici (come salire le scale), con gravi ripercussioni sulla qualità di vita», commenta Pierachille Santus, professore associato di Malattie respiratorie all’Università degli studi di Milano. «I pazienti non riescono a dedicarsi ai propri hobby, a svolgere una normale attività fisica e molti sono costretti anche a cambiare lavoro. Responsabili principali sono i sintomi della malattia: in particolare la mancanza di respiro presente anche nelle fasi iniziali della malattia».


COME SI PREVIENE E COME SI CURA

A oggi smettere di fumare rimane il primo passo per la gestione della Bpco, mentre le cure si sono focalizzate sul ridurre i sintomi e sul ritardare l’evoluzione della malattia.

Tuttavia, nonostante le terapie a disposizione, circa 9 pazienti su 10 in cura continuano a soffrire dei sintomi durante le 24 ore.

Da qualche tempo è disponibile anche in Italia una nuova cura, che consiste nell’associazione di due broncodilatatori (aclidinio e formoterolo), in un unico inalatore, in grado di controllare i sintomi mattutini, diurni e notturni della Bpco e di migliorare anche la mancanza di fiato.

«Pur essendo cronica e progressiva, la Bpco può essere prevenuta e trattata grazie alla conoscenza dei fattori di rischio e all'identificazione precoce dei possibili segnali di allarme: non vanno sottovalutati, ad esempio, la tosse mattutina e la mancanza di aria dopo uno sforzo fisico, soprattutto nei fumatori», avverte il professor Nicola Scichilone, professore di Malattie dell’apparato respiratorio dell’Università degli studi di Palermo.

novembre 2016


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