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Il nuovo peeling che elimina l’acne

In poche sedute brufoli e punti neri spariscono, grazie a un peeling che contiene 4 sostanze di origine naturale con azione antinfiammatoria, esfoliante, antibatterica

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Un nuovo peeling per la cura dell’acne lieve-moderata che affligge ben l’85% dei giovani tra i 14 e i 20 anni. Si chiama Acnelan, è stato testato con successo su oltre 3000 giovani da tre cliniche dermatologiche di Barcellona e, a differenza degli altri peeling chimici antiacne, non è aggressivo ed è ben tollerato da ogni tipo di pelle. Il suo punto di forza? Riunire in un pool quattro sostanze acide di origine naturale, che agiscono in sinergia potenziandosi l’una con l’altra.


COME AVVIENE LA SEDUTA

«Dopo aver deterso la pelle, si spennella sul viso una maschera verdina pastosa, che viene lasciata agire per un tempo differente: 1 minuto la prima seduta, 2 minuti la seconda e 3 minuti la terza.

Durante la seduta, che non è dolorosa, si avverte solo un leggero bruciore», spiega la dottoressa Veronica Manzoni, esperta in medicina estetica a Milano e a Romano di Lombardia (Bergamo). «Quindi la maschera viene rimossa con una soluzione di bicarbonato e aloe vera, che ha un effetto lenitivo. Il rossore cutaneo, che dura poche ore, può essere camuffato fin da subito con un po’ di fondotinta».


I 4 PRINCIPI ATTIVI

Il nuovo peeling abbina l’acido mandelico, in uso da tanti anni ed estratto dalle mandorle, al lepargilato sodico (un retinoide derivato dalla vitamina A), all’acido shikimico del fiore Shikimi e all’acido salicilico estratto dal salice bianco.

«L’acido mandelico svolge una profonda azione antinfiammatoria, il lepargilato sodico esfolia l’epidermide e inibisce la produzione di sebo, l’acido shikimico ha un effetto antibatterico e l’acido salicilico libera i pori e i canali pilosebacei dall’eccesso di sebo, cancellando i comedoni (punti neri)», spiega la dottoressa Manzoni.

«Nuovo e molto interessante è l’uso dell’acido shikimico, chiamato così perché isolato per la prima volta nel fiore giapponese Shikimi (nome botanico: Illicium Anisatum), ma presente anche in funghi, alghe e piante esotiche. È un mediatore biochimico dalla potente azione antisettica, tale da meritare l’appellativo di antibiotico naturale».


IL CICLO DI TERAPIA

In genere, per apprezzare miglioramenti visibili alla prova-specchio (pelle meno grassa, riduzione di brufoli e punti neri) sono necessarie 3 sedute, distanziate 20 giorni l’una dall’altra, che costano circa 100 euro l’una. Nei casi di acne più resistente si possono fare fino a 6 sedute.

I risultati vengono accelerati da un kit per la cura domiciliare che prevede una mousse detergente, a base di urea (idratante) e clorexidina (disinfettante), e una crema contenente caolino, che “asciuga” la pelle, acido shikimico e serenoa repens. «Quest’ultima è una pianta che inibisce l’alfa-5-reduttasi, l’enzima che trasformando il testosterone nella sua frazione libera e attiva (deiidrotestosterone), stimola le ghiandole sebacee», conclude la dottoressa Manzoni. «In pratica, riequilibra l’assetto ormonale a livello cutaneo, senza assumere integratori o farmaci per bocca poco amati dai giovani».

febbraio 2017

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