Cicatrice

Tessuto fibroso che prende il posto di un tessuto sano (in via definitiva o per un periodo prolungato), in seguito a una lesione. Il tessuto cicatriziale si forma sia negli organi interni (in conseguenza di una rottura muscolare o un intervento chirurgico), sia sulla pelle. Tipi di cicatrice Una cicatrice normale è a malapena visibile, […]



Tessuto fibroso che prende il posto di un tessuto sano (in via definitiva o per un periodo prolungato), in seguito a una lesione. Il tessuto cicatriziale si forma sia negli organi interni (in conseguenza di una rottura muscolare o un intervento chirurgico), sia sulla pelle.


Tipi di cicatrice

Una cicatrice normale è a malapena visibile, morbida al tatto e senza modificazioni di colore. Talvolta tuttavia può assumere un aspetto anomalo.

I cheloidi sono cicatrici molto rilevate che continuano a proliferare dopo la guarigione della ferita.

Le cicatrici depigmentate, frequenti dopo crioterapia (trattamento di una lesione cutanea con il freddo), sono imputabili alla scomparsa dei melanociti, le cellule cutanee responsabili della sintesi dei pigmenti.

Quelle depresse sono spesso conseguenza di processi infiammatori (acne), virali (varicella) o batterici (foruncoli). Possono essere tondeggianti, ovali, di forma irregolare e di profondità variabile.

Le cicatrici ipertrofiche hanno un rilievo meno accentuato rispetto ai cheloidi e sono frequenti in certe zone: spalle, dorso, petto, pube. Regrediscono spontaneamente nel giro di 1-2 anni. Le cicatrici pigmentate, di colore bruno, si riscontrano con notevole frequenza nei soggetti di colore. Quelle retratte sono dovute a una contrazione della zona cicatriziale che esercita una trazione sui tessuti vicini. Formano cordoni fibrosi, duri, rilevati, che possono limitare i movimenti se sono in corrispondenza di un’articolazione. Si osservano spesso come esito di un’ustione.


Trattamento e prevenzione

Il trattamento delle cicatrici patologiche è sempre difficoltoso. Le forme ipertrofiche possono assumere un aspetto migliore grazie a massaggi, con o senza prodotti attivi (corticosteroidi), infiltrazioni di corticosteroidi, applicazioni di azoto liquido o una semplice compressione.

Per i cheloidi il trattamento è in parte simile, seppure meno efficace. Le cicatrici depresse possono venire appianate chirurgicamente. In caso di notevole danno estetico, le cicatrici depigmentate possono essere tatuate, e quelle pigmentate massaggiate con prodotti atti a schiarire la cute. Quando è presente una retrazione solo la chirurgia risulta efficace. L’evoluzione delle cicatrici localizzate sulle zone “mobili” (piega del gomito o del ginocchio) va tenuta sotto controllo per anni perché, seppure in casi rari, esse possono degenerare.