Apgar, indice di

Sistema messo a punto dall’anestesista statunitense Virginia Apgar, per valutare le funzioni vitali del neonato nel primo minuto di vita e definirne l’evoluzione nei successivi 3, 5 o 10 minuti. Questo sistema si basa sull’osservazione, alla nascita, di cinque fattori: la frequenza cardiaca, i movimenti respiratori, la colorazione della pelle (bluastra, in caso di insufficienza […]



Sistema messo a punto dall’anestesista statunitense Virginia Apgar, per valutare le funzioni vitali del neonato nel primo minuto di vita e definirne l’evoluzione nei successivi 3, 5 o 10 minuti.

Questo sistema si basa sull’osservazione, alla nascita, di cinque fattori: la frequenza cardiaca, i movimenti respiratori, la colorazione della pelle (bluastra, in caso di insufficienza di ossigeno nel sangue, o eccessivamente pallida), il tono muscolare e la reazione alle stimolazioni. A ognuno di essi è assegnato un punteggio compreso tra 0 e 2, per un massimo di 10 punti. Se alla nascita la frequenza cardiaca è superiore a 100 battiti al minuto, il bambino piange vigorosamente e la pelle appare di color rosa, l’indice di Apgar sarà compreso tra 7 e 10, a testimoniare che il neonato è in buona salute.

Se il neonato è inerte, cianotico o pallido (indice di Apgar compreso tra 0 e 3), è necessario ricorrere a un massaggio cardiaco immediato e alla rianimazione.

Se il neonato è in uno stadio intermedio (indice di Apgar compreso tra 4 e 7 dopo 1 minuto di vita), occorre procedere a una breve ma accurata disostruzione delle vie respiratorie, seguita da una ventilazione con la maschera a ossigeno.

I genitori non devono preoccuparsi per punteggi dell’indice di Apgar, riportati nel libretto sanitario del neonato, inferiori a 7. Una valutazione di meno di 5 punti indica che sono state necessarie cure urgenti; un indice che si colloca nella fascia intermedia (da 5 a 7) non implica che il bambino abbia subito danni alla nascita, né che le cure perinatali siano state insufficienti.