Il mare più bello (e pulito) dell’estate 2016

Vele, bandiere, bollini: come orientarsi tra le tante classifiche sulle spiagge italiane? Qui ti spieghiamo come vengono stilate. E ti indichiamo i lidi a misura di bambino



di Adriano Lovera

Certificazioni, bollini, spiagge più belle votate sui social, litorali a misura di bambino. Come ogni estate siamo sommersi dalle classifiche sui mari più puliti. E i comuni balneari che si accaparrano il vessillo non perdono tempo nel pubblicizzarlo. Eppure talvolta sembra che i conti non tornino.

A volte, infatti, ci sembra di essere in vacanza in un posto strepitoso, che però non ha neanche una bandiera. Oppure vediamo il mare di località molto affollate equiparato a fondali trasparenti immersi nella natura più selvaggia. Come mai? «Semplice», spiega Tonino Pencarelli, docente di Economia all’Università di Urbino, autore di Comunicare le destinazioni balneari. Il ruolo delle Bandiere Blu in Italia (Franco Angeli, 28 €). «Questi studi non esaminano solo la salubrità del mare, ma prendono in considerazione un’enorme quantità di dati. Alla fine sono un premio agli sforzi dell’amministrazione comunale, più che una fotografia dell’eccellenza delle acque».

È il caso, allora, di fare chiarezza (sfoglia l'articolo).


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COME FUNZIONANO LE BANDIERE BLU

Quest’anno sono ben 293 le località balneari ad aver ottenuto il riconoscimento (la bandiera blu) dato dalla Fee (Fondazione per l’educazione ambientale), un’organizzazione danese non-profit attiva dal 1981. In testa c’è la Liguria (25), con Levanto e Ceriale come new entry. Ma si spazia in tutte le regioni, compresa la Lombardia, premiata per Gardone Riviera, sul Garda.

«Sono addirittura 30 i criteri analizzati per ogni località che si candida: dalla depurazione delle acque all’assistenza bagnanti, dalla presenza di accessi per disabili fino alla gestione della raccolta differenziata. E ogni aspetto riceve un punteggio», spiega ancora l’esperto.

Ma se il risultato arriva da un mix di fattori, ci si può trovare in vacanza con il mare sporco e una bandiera blu che sventola grazie alla differenziata? «Impossibile, su questo si deve stare tranquilli. Le varie voci hanno un peso diverso e le più importanti sono il mare e la spiaggia. Inoltre, a livello microbiologico, la Fee impone per le acque balneabili paletti più rigidi rispetto ai limiti di legge: un massimo di 100/100 Ufc (unità di misura della crescita batterica) di enterococchi intestinali (mentre il tetto limite è 200) e 250/100 Ufc di escherichia coli, contro il 500 normalmente permesso dalla normativa».

Sul sito bandierablu.org è disponibile l’elenco di tutti i vincitori del 2016.


COME FUNZIONANO LE VELE BLU

Anche quest’anno è uscito il volume Il mare più bello del 2016, prodotto dal Touring Club insieme a Legambiente. È una guida che recensisce oltre 300 zone balneari con voti che vanno da una a cinque vele blu. Il punteggio massimo è stato ottenuto da 19 località di mare e 7 di lago, con in testa Domus de Maria (Sardegna), Pollica (Campania) e Castiglione della Pescaia (Toscana).

Come si è arrivati alla graduatoria? «Le acque sono l’aspetto principale che osserviamo», dice Sebastiano Venneri, responsabile “mare” di Legambiente. «Ma il voto finale è la somma di molteplici fattori: vengono considerati anche la qualità ambientale e dei servizi ricettivi, l’attenzione al consumo del suolo e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili», spiega Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano.

Delle 19 zone di mare con cinque vele (che trovi qui: legambiente.it), il massimo dei voti, ognuna ha le sue specialità. A Maratea (PZ) puoi anche fare fitness direttamente sul mare grazie a due parchi e a un percorso-natura. A Polignano a Mare (BA), le località San Vito e Cala Pura sono attrezzate per i disabili. Santa Marina Salina (ME) in pochi mesi ha raggiunto il 40% di differenziata. A Camerota (SA) è stato aperto il sito archeologico della grotta della Marina. E c’è la rinascita dell’isola del Giglio (GR), dove ora il Comune certifica che il mare è tornato in ottima salute dopo il disastro della nave Concordia del 2012.

LE SPIAGGE MIGLIORI PER I TUOI BAMBINI

Dal 2008, circa 200 pediatri italiani vengono coinvolti ogni anno per assegnare le “bandiere verdi” alle migliori località di mare ideali per i più piccoli.
Un “bollino” ricevuto finora da 134 comuni, di cui 34 new entry nel 2016.

«Le località non possono candidarsi ma sono i medici a indicarle in un questionario, in base ai risultati delle ordinanze comunali e alle rilevazioni dell’Arpa per quanto riguarda la qualità dell’acqua. Per gli altri parametri si tiene conto anche delle esperienze delle famiglie, con le testimonianze dirette dei genitori», spiega Italo Farnetani,ideatore del premio, pediatra e docente di Comunicazione scientifica all’Università Bicocca di Milano. «I criteri minimi sono la presenza di spiaggia con sabbia, lo spazio fra gli ombrelloni per giocare, i fondali poco profondi, l’assistenza garantita ai bagnanti e le attrezzature dedicate ai bambini».

Ma non ci sono solo spiaggette isolate, buone per il sonnellino. «Al contrario. Le spiagge vengono valutate sulla base delle esigenze di bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni. E le ultime ricerche in ambito pediatrico dicono che, persino nel periodo 0-6 anni, una spiaggia affollata è preferibile a una troppo sonnolenta, perché questo crea una stimolazione positiva sui più piccoli, sviluppando le sinapsi cerebrali», aggiunge il medico.

L’elenco integrale, che si trova su italofarnetani.it, può indicare intere località, da Isola di Capo Rizzuto a Cesenatico fino a Sabaudia, o solo alcuni tratti di spiaggia, vere perle per grandi e piccini come Cala Domestica a Carbonia, in Sardegna, o la Baia di Trentova ad Agropoli (Salerno).

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