Tumori, il campus della ricerca

Quante volte abbiamo sentito ricercatori italiani dire che fare ricerca nel nostro Paese non è facile, che gli investimenti sono esigui se parametrati non solo ai bisogni, ma anche e soprattutto ai cervelli che abbiamo e che, se messi nelle condizioni giuste per poter lavorare, potrebbero fare molto di più.Beh, per fortuna non sempre è tutto così negativo. A Germaneto, un piccolo centro a pochi chilometri da Catanzaro, esiste un campus all’avanguardia con tecnologie modernissime e medici preparati, che passano dal microscopio al letto del paziente.Si chiama “Campus Salvatore Venuta” e fa parte dell’Università “Magna Graecia”: è una perla dell’oncologia italiana e grazie al Progetto 5xmille dell’Airc, compie importanti passi avanti sul mieloma multiplo e sulla leucemia linfatica cronica. Sono due tumori del sangue ancora difficili da combattere, ma grazie a questi ricercatori e a questa struttura ci sono speranze per trovare presto una terapia mirata, personalizzata, per le migliaia di persone che ogni anno vengono colpite da queste neoplasie.A capo del gruppo di ricercatori che sta lavorando su queste specifiche patologie c’è il professor Pierfrancesco Tassone che dopo una esperienza negli Stati Uniti è tornato in Calabria. Ed è quindi orgoglioso che questo centro sia nato proprio nella sua regione, dove si intrecciano le facoltà universitarie, il centro di ricerca e il policlinico, per poter lavorare a stretto contatto e avviare immediatamente le sperimentazioni.Altro aspetto non trascurabile: nel campus operano moltissimi giovani del Sud, bravissimi e pieni di idee, che non solo non sono più costretti a fare la valigia per spostarsi altrove, ma aiutano a smentire quei luoghi comuni secondo cui le eccellenze, anche in materia sanitaria, sono solo al Nord.