Cancro delleVie biliari
Tumore maligno che colpisce la colecisti o la via biliare principale sotto forma di un adenocarcinoma (cancro del tessuto ghiandolare).
Cancro della colecisti Colpisce soggetti in età avanzata e si sviluppa talvolta a partire da un adenoma (tumore benigno) che si trasforma in adenocarcinoma. Nell’80-90% dei casi si associa a una litiasi della colecisti (formazione di calcoli).
Sintomi e segni
Compaiono tardivamente, a molti mesi dall’insorgenza del cancro; i più comuni sono nausea e vomito, ittero, dimagrimento, presenza di una massa palpabile nella regione superiore destra dell’addome e di dolore in questa zona, che si irradia talora alla spalla destra.
Diagnosi
Le tecniche di imaging medico (ecografia e TC dell’addome, radiografia delle vie biliari) non sempre permettono di distinguere un tumore del fegato da uno alla colecisti. Talvolta la neoplasia è scoperta in occasione di un’ecografia o di una resezione chirurgica della colecisti praticata per una colecistite.
Evoluzione
Il cancro della colecisti si estende rapidamente al fegato, al duodeno, ai linfonodi vicini e talora al colon.
Trattamento e prognosi
Il trattamento consiste nell’asportazione della colecisti.
La prognosi è eccellente per i piccoli tumori scoperti precocemente, negativa se il cancro è diagnosticato a causa delle sue manifestazioni cliniche: spesso, in questi casi, il tumore recidiva dopo l’intervento chirurgico.
Prevenzione
In genere non dà risultati soddisfacenti: i pazienti che soffrono di litiasi della colecisti sono sottoposti a stretta sorveglianza, ma il rischio di evoluzione neoplastica è troppo remoto per giustificare la colecistectomia (resezione della colecisti) preventiva sistematica.
Cancro della via biliare principale È un tumore maligno che blocca il deflusso della bile a livello del dotto epatico e del dotto coledoco.
Sintomi e diagnosi
Questo tumore provoca ittero, febbre, prurito e dolore. La diagnosi si basa sulla TC e sull’ecografia (in particolare ecoendoscopia).
Trattamento e prognosi
Il trattamento, essenzialmente chirurgico, può essere curativo (asportazione della zona tumorale con ristabilimento della continuità biliare) o palliativo. In questo secondo caso è volto a mantenere il flusso della bile, per far regredire l’ittero e il prurito, grazie a un intervento consistente nel posizionare una protesi di plastica che attraversa il tumore, introdotta attraverso il duodeno. La prognosi è nell’insieme infausta, ma le tecniche terapeutiche attuali prolungano considerevolmente l’aspettativa di vita dei pazienti.
Cerca in Medicina A-Z