Sordità e ipoacusia -Tipologie
Le ipoacusie si possono classificare in base alla sede di lesione, all’entità della perdita uditiva e all’epoca di insorgenza; quest’ultima risulta particolarmente importante se l’ipoacusia si instaura nei primi anni di vita, periodo in cui iniziano a strutturarsi le abilità linguistiche del bambino.
Le ipoacusie trasmissive sono dovute a lesioni dell’orecchio esterno o dell’orecchio medio quali: malattie dell’orecchio medio, che determinano un accumulo di secrezione a livello della cassa timpanica (allergie, disfunzione tubarica, infezioni dell’orecchio medio, perforazione timpanica, tumori benigni dell’orecchio esterno/medio); presenza di corpi estranei, di cerume o desquamazione epidermica tali da determinare un “effetto massa” a livello del condotto uditivo esterno; infezioni del condotto uditivo esterno (otiti esterne); assenza o malformazione dell’orecchio esterno o medio; patologie dell’orecchio medio in cui non vi sia la compromissione dell’orecchio interno.
Poiché in tale forma di ipoacusia risulta compromessa solo la via che trasmette i suoni e non la parte “sensoriale” (quella responsabile della trasduzione del suono), nella maggior parte dei casi è possibile una risoluzione medica o chirurgica.
Le ipoacusie neurosensoriali sono dovute a una lesione dell’orecchio interno, delle terminazioni nervose del nervo acustico (8° nervo cranico) o delle vie uditive superiori. Questa forma di ipoacusia necessita, a seconda dell’entità della perdita, di ausili protesici (impiantabili o no) per il ripristino della funzionalità d’organo.
Si definiscono miste le ipoacusie in cui sono presenti contemporaneamente entrambe le forme sopra descritte, mentre si parla di ipoacusie centrali per quelle forme caratterizzate da una disfunzione dell’analisi uditiva conseguente a lesione delle vie uditive centrali; queste forme non hanno ancora un inquadramento clinico e diagnostico definito (in particolare in età pediatrica) e si possono far rientrare nel più ampio contesto dei disturbi del linguaggio, poiché di norma si riscontra una soglia uditiva normale.
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