Schisi labiopalatina
Malformazione caratterizzata da una fenditura del labbro superiore o del palato, detta anche labbro leporino.
Frequenza
Quest’anomalia colpisce 1 neonato su 500 circa (0,2%). La schisi labiale è più frequente nei soggetti di sesso maschile, mentre quella palatina si riscontra più spesso nelle femmine. Quando si accompagna ad altre malformazioni, nel 3-4% dei casi il fenomeno si osserva anche in fratelli, sorelle e cugini.
Cause e sintomi
La schisi labiopalatina è dovuta a un difetto di chiusura degli abbozzi facciali dell’embrione tra il trentacinquesimo e il quarantesimo giorno di vita intrauterina.
Si presenta come un’interruzione del labbro, talvolta accompagnata da un notevole allargamento della narice. Quando il bambino apre la bocca, è visibile nel palato una spaccatura estesa sino all’ugola. L’anomalia non comporta soltanto un danno estetico, ma talvolta anche disturbi funzionali, legati alla difficoltà di alimentarsi, parlare e, se l’orifizio della tuba di Eustachio si presenta ostruito, persino di udire correttamente; va quindi trattata il più precocemente possibile.
Diagnosi
L’ecografia prenatale mette in evidenza l’anomalia, dando modo ai genitori di prepararsi all’idea. Labbro, naso e velo palatino (palato molle) vengono corretti prima dei 6 mesi di vita. La volta palatina (palato duro) in genere viene operata un po’ più tardi. Quando rischiano di presentarsi difficoltà fonatorie, si interviene anche sulla faringe. L’otorinolaringoiatra verificherà inoltre che l’aria possa circolare liberamente nella tuba di Eustachio. Talvolta nell’adolescente si rendono necessari nuovi interventi, di portata limitata. La chirurgia plastica in questo campo ha compiuto grandi passi avanti e permette di sperare, soprattutto nelle forme più banali, in un recupero del tutto soddisfacente sotto il profilo sia estetico sia funzionale. Sono in atto ricerche sulla chirurgia intrauterina, ossia sulla possibilità di riparare la malformazione prima della nascita.
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