Febbre dellaRift Valley
Malattia infettiva, di origine virale, dovuta a un arbovirus diffuso in Africa orientale e in Egitto, ma riscontrabile anche in altre regioni, in particolare nell’Africa occidentale.
La malattia, che colpisce l’uomo, gli ovini e i roditori, si trasmette attraverso la puntura di zanzara (Culex, Aedes, anofele), per contatto diretto con le carcasse di animali infetti o per via aerea da un individuo all’altro. In passato era una malattia professionale degli allevatori di bestiame o dei veterinari.
Sintomi e segni
La febbre della Rift Valley esordisce improvvisamente, dopo un’incubazione di 3 giorni. La febbre, piuttosto elevata, si accompagna a cefalea, dolori muscolari e nausea. Possono inoltre insorgere complicanze, gravi ma infrequenti: emorragie alla fine della prima settimana di infezione, dolori retro-oculari ed encefalite per disseminazione del virus nel sistema nervoso centrale.
Diagnosi ed evoluzione
La diagnosi si basa sulla ricerca di particolari anticorpi nel sangue. Non esiste trattamento specifico. Sono possibili sequele (retinite vascolare). L’evoluzione è in linea di massima favorevole, ma non si può escludere il decesso per encefalite o epatite.
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