Lavaggio broncoalveolare (BAL)
Tecnica che permette di raccogliere e analizzare, con l’ausilio di una soluzione, gli elementi contenuti nei bronchioli e negli alveoli polmonari.
Il liquido (soluzione fisiologica o siero bicarbonato), portato alla stessa temperatura del corpo (37 °C), viene introdotto nei bronchioli e negli alveoli, quindi aspirato.
L’analisi al microscopio degli elementi in esso contenuti serve per la diagnosi di malattie infettive, parassitarie, infiammatorie, sistemiche e di patologie da sovraccarico.
Tra questi elementi si trovano cellule delle mucosa respiratoria e, eventualmente, particelle minerali (per esempio silice nei minatori, fibre di amianto negli operai addetti alla posa della lana di vetro), agenti infettivi (parassiti come Pneumocystis carinii nei malati di AIDS) o globuli bianchi, anomali per quantità o distribuzione, in caso di alveolite (sarcoidosi, fibrosi, allergia).
Tecnica
Il lavaggio broncoalveolare ha luogo in ospedale, sia ambulatorialmente, sia, più spesso, durante il ricovero. L’iniezione e l’aspirazione sono praticati mediante un fibroscopio bronchiale (strumento flessibile che permette non solo di osservare i bronchi, ma anche di effettuare prelievi), introdotto per via orale o nasale.
La metodica è generalmente ben tollerata e solo di rado induce una reazione febbrile, peraltro transitoria.
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