Inibitore della coagulazione
Sostanza naturale o farmacologica suscettibile di arrestare o rallentare il processo della coagulazione. La coagulazione è un fenomeno instabile, in cui entrano in gioco sostanze procoagulanti e anticoagulanti.
Tipi di inibitori della coagulazione
Tra le molecole anticoagulanti fisiologiche si trovano l’antitrombina, le proteine C e S e l’inibitore fisiologico della via estrinseca, il cui deficit provoca la formazione di coaguli nel sistema venoso (embolia polmonare, flebite) e talvolta anche in quello arterioso.
L’antitrombina, la cui azione risulta potenziata dall’eparina, inibisce l’attivazione della serina proteasi. Il suo deficit può essere congenito o acquisito, come accade in caso di insufficienza epatica, coagulazione intravascolare disseminata e sindrome nefrosica.
Le proteine C e S sono gli inibitori naturali dei fattori V e VIII della coagulazione. Il loro deficit, congenito o acquisito, induce uno stato di ipercoagulazione. L’inibitore della via estrinseca è una proteina prodotta dalla parete vascolare, che inibisce il fattore VII della via estrinseca della coagulazione.
Gli inibitori di natura farmacologica comprendono, tra gli altri, l’acido acetilsalicilico, l’eparina e le antivitamine K, tutte sostanze che impediscono la formazione di trombi nei pazienti a rischio (flebite, immobilizzazione prolungata, presenza di protesi valvolari cardiache).
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