HCV-RNA sierico (viremia HCV)
Valutazione della presenza di HCV-RNA nel siero mediante tecnica PCR (Polymerase Chain Reaction, reazione a catena polimerasica): è indicativa di viremia HCV (presenza del virus dell’epatite C) e verosimilmente di replicazione virale. La determinazione può essere qualitativa (se fornisce esclusivamente indicazioni sulla presenza o assenza di RNA virale) o quantitativa (se stabilisce il numero di copie di RNA virale nel campione).
La determinazione qualitativa può essere utile in alcune categorie di pazienti.
Pazienti anti-HCV negativi
- Immunodepressi, con aumento delle transaminasi ed esclusione di altre cause di epatopatia; in questi casi gli Ab anti-HCV possono comparire tardivamente o non comparire affatto, perciò la valutazione dell’RNA è l’unico elemento per evidenziare l’infezione virale
- Pazienti con crioglobulinemia (presenza nel sangue di immunoglobuline anomale) mista essenziale, una patologia frequentemente associata all’epatite C, in cui gli anticorpi possono essere concentrati nel crioprecipitato e non essere rilevabili
- Pazienti con epatite acuta da causa sconosciuta, nelle fasi precoci dell’infezione, quando la presenza di anticorpi anti-HCV non è ancora dimostrabile. L’introduzione del test ELISA (Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay) di terza generazione permette comunque di superare tale ostacolo
Pazienti anti-HCV positivi
- Pazienti con transaminasi persistentemente normali, nei quali la valutazione è utile per distinguere le infezioni in atto (HCV-RNA positivo) da quelle pregresse (HCV-RNA persistentemente negativo)
- Figli di madre con infezione da HCV nel corso del primo anno di vita
- Soggetti trattati con interferone e con transaminasi costantemente normali per oltre un anno dopo la terapia (valutazione della remissione biochimica e della negativizzazione della viremia)
Soggetti con profilo sierologico dubbio
- In caso di positività di tipo indeterminato con i test di immunoblotting (positività isolate per anticorpi diretti contro un singolo antigene)
- In presenza di risultati discordanti ai test ELISA.
La determinazione quantitativa può essere indicata per una valutazione della sensibilità al trattamento antivirale, il monitoraggio della sua efficacia e la personalizzazione di tale cura. na viremia elevata è correlabile a elevata transaminasemia, ad attività istolesiva grave e a una minore risposta alla terapia antivirale: i livelli di viremia sembrano associati alla gravità del quadro istologico epatico più di quanto non lo siano i valori delle transaminasi. Una precoce negativizzazione della viremia in corso di terapia antivirale è in genere associata a una risposta completa e stabile dopo la sospensione della terapia stessa; la normalizzazione degli enzimi epatici associata a presenza di HCV-RNA è invece frequentemente predittiva di recidiva in seguito alla terapia.
Cerca in Medicina A-Z