Fonocardiografia
Esame che serve a registrare i rumori normali o patologici del cuore e a visualizzarli per mezzo di un grafico.
Indicazioni
Una fonocardiografia viene prescritta quando il medico percepisce all’auscultazione con lo stetoscopio rumori anomali come un soffio (dovuto a una stenosi o a un’insufficienza valvolare cardiaca), uno scoppio o il raddoppiamento di un rumore (dovuto alla chiusura ritardata di una valvola).
Tecnica
La fonocardiografia consiste nel posizionare sul petto del paziente, all’altezza del cuore, un piccolo microfono, amplificare i suoni e trasformarli in corrente elettrica le cui variazioni vengono registrate. L’associazione con l’elettrocardiografia consente di pervenire a una diagnosi più precisa.
Altri esami apportano informazioni complementari. Per esempio la carotidografia permette di registrare la velocità e la durata dell’onda di pressione nelle grosse arterie che si diramano dall’arco aortico al momento della contrazione cardiaca.
Svolgimento ed effetti secondari
Il paziente è sdraiato sul lettino con il torace scoperto, su cui il medico posiziona un piccolo microfono. Le variazioni delle vibrazioni causate dai rumori e dagli eventuali soffi vengono trasmesse al registratore. L’esame dura 10-20 minuti. La lettura del tracciato è istantanea e i risultati sono quindi immediatamente noti. L’esame non comporta alcun effetto secondario. La fonocardiografia è stata quasi completamente sostituita dall’ecocardiografia e dal Doppler cardiaco, che permettono di visualizzare direttamente le anomalie delle valvole responsabili dei rumori e dei soffi anomali. È comunque utile per precisare i dati dell’auscultazione cardiaca.
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