Tipi diEpatiti
Oltre alle forme più note di epatite, per le quali si rimanda alla voce principale (Epatiti), esistono diverse altre forme più o meno gravi di questa patologia, tra cui quelle elencate di seguito.
Epatite a cellule giganti Aspetto istologico di danno epatico in cui le cellule giganti multinucleate sono abbondanti; si verifica in maniera particolare nei neonati come risposta a una varietà di agenti tossici.
Epatite da siero Epatite virale trasmessa per via parenterale (da aghi contaminati o dalla somministrazione di prodotti ematici infetti) o per ingestione orale di materiale infetto. Questa categoria generale di epatite, denominata anche epatite a lunga incubazione e ittero da siringa (o da trasfusione) è ora di solito specificata in accordo al tipo di virus responsabile: sia esso l’epatite B, l’epatite non-A non-B o l’epatite Delta.
Epatite fulminante Rara forma di epatite che sviluppa rapidamente seri danni al fegato, caratterizzato da atrofia giallo acuta, che comunemente termina nel coma e nella morte; in molti casi la malattia è il risultato di un danno epatico virale o tossico.
Epatite ischemica Alterazione infiammatoria del fegato, più evidente nella zona centrolobulare, causata da un’ischemia epatica acuta e caratterizzata da un’elevazione drammatica della concentrazione ematica delle transaminasi.
Epatite lupoide Epatite cronica attiva caratterizzata da cellule LE nel sangue circolante. Nonostante le anormalità immunologiche, non si ritiene che la malattia (detta anche epatite a plasmacellule) sia legata al lupus eritematoso sistemico.
Epatite neonatale Epatite a cellule giganti di causa sconosciuta, anche se probabilmente dovuta a una trasmissione materno-fetale dell’epatite B. Costituisce una delle cause principali della manifestazione di un ittero di tipo ostruttivo nel neonato. La remissione è a volte completa, ma la condizione può evolvere in cirrosi epatica.
Epatite non-A non-B Epatite umana apparentemente causata da un retrovirus o da un agente simile ai retrovirus non ancora caratterizzato. La diagnosi per questa tipologia di epatite continua a dipendere dall’esclusione sierologica dell’epatite da virus A e B o da virus del tipo Cytomegalovirus o di Epstein-Barr. In base a questo criterio anche l’epatite C era, fino al 1989, considerata come facente parte del gruppo non-A non-B, mentre in seguito è stato possibile isolare il virus (HCV) che ne provoca l’insorgenza.
Il quadro clinico delle epatiti di tipo non-A non-B è comunque indistinguibile da quello prodotto dall’epatite da virus B; l’infezione può essere acquisita mediante trasfusione di sangue ed emoderivati e può portare a un’epatite cronica attiva o persistente.
Epatite post-trasfusionale Epatite che fa seguito a una trasfusione di sangue.
Nella maggior parte dei casi queste malattie (dette anche epatiti trasfusionali) vengono provocate dai virus dell’epatite B o da quelli del gruppo detto delle epatiti non-A non-B.
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