Dosaggio biologico
Misurazione della concentrazione di una sostanza in un liquido organico.
Il dosaggio biologico è indicato sia per confermare o completare una diagnosi, sia per monitorare l’evoluzione di una malattia nota. Il liquido prelevato può essere naturale (sangue, urina, liquor cerebrospinale) o patologico (versamento nella pleura, nel peritoneo, in un’articolazione).
Tipi di dosaggio biologico
Oltre ai frequenti dosaggi di sostanze naturali come albumina, calcio, colesterolo, glucosio, sodio, si possono distinguere tre tipi di dosaggio di più recente introduzione e meno praticati: farmacologico, ormonale e immunologico.
Il dosaggio di determinati farmaci nel sangue ha conosciuto negli ultimi anni un grande sviluppo e i prodotti analizzati sono già numerosi: per esempio digitalici, destinati al trattamento dell’insufficienza cardiaca, antiepilettici, teofilline, che trovano impiego nel trattamento dell’asma, o ancora antibiotici. In questo modo è possibile diagnosticare pericolosi sovradosaggi, ma soprattutto adattare la posologia basandosi sui risultati di dosaggi regolari, per ottenere la massima efficacia col minimo rischio.
Il dosaggio delle secrezioni ormonali nel sangue si effettua su un semplice prelievo o si avvale di test più specifici e precisi: durante un test di stimolazione si inietta una sostanza atta a stimolare una ghiandola, per poi verificare nel prelievo che la concentrazione sanguigna dell’ormone corrispondente abbia subito un certo aumento.
Nel corso di un test di inibizione, al contrario, si inietta una sostanza ritenuta in grado di inibire la ghiandola prima di controllare che la concentrazione dell’ormone in esame sia diminuita. I dosaggi ematici di estradiolo, progesterone, ormoni ipofisari (follicolostimolante e luteinizzante che influiscono sull’ovaio, prolattina) e i test di stimolazione sono indispensabili per giungere alla diagnosi di pubertà precoce, amenorrea (assenza del ciclo mestruale), alterazioni del ciclo mensile, anomalie dell’ovulazione, carenza di progesterone e tumori dell’ovaio o dell’ipofisi. I dosaggi vengono utilizzati anche per seguire il trattamento di una sterilità mediante stimolazione farmacologica dell’ovaio. Infine, i livelli ematici e urinari di gonadotropina corionica (HCG, Human Corionic Gonadotropin) sono un’informazione di primaria importanza nella diagnosi di gravidanza, anche in presenza di un’eventuale gravidanza extrauterina.
I dosaggi immunologici nel sangue servono a rilevare la presenza e a misurare la concentrazione di anticorpi e antigeni o di marcatori tumorali (anticorpi o antigeni elaborati da alcuni tumori maligni).
Questi dosaggi rivelano se sono
in atto malattie infettive (sierologia dell’herpes, dell’epatite B e C o dell’AIDS), autoimmuni o sistemiche (dosaggio degli anticorpi anti-nucleari i cui livelli elevati sono indicativi di lupus eritematoso sistemico), ma anche alcune neoplasie maligne (dosaggio degli antigeni carcinoembrionari in certe forme di cancro intestinale o delle fosfatasi acide nel cancro della prostata).
Tecnica ed effetti secondari
La tecnica del prelievo, escludendo il comune esame delle urine raccolte in una fiala, consiste nella puntura con un ago cavo o un trequarti (strumento a forma di punzone), collegati a una siringa o a un tubo e introdotti attraverso la cute. Non è richiesta alcuna preparazione particolare per un semplice prelievo di sangue, praticato su una grossa vena superficiale dell’avambraccio; in altri casi può invece rendersi necessaria un’anestesia locale (prelievo di liquor cerebrospinale e versamenti, come il liquido articolare).
Gli effetti secondari possibili sono malori, emorragia conseguente alla puntura di un vaso sanguigno, lesione a un organo, rischio di infezione.
Risultati
I risultati dei dosaggi biologici sono quantitativi, vale a dire che si presentano in forma di cifre, ma può anche accadere che vengano espressi in modo semiquantitativo, approssimativo. Per ciò che riguarda le unità di misura utilizzate, spesso convivono due sistemi: le vecchie unità di misura e quelle del Sistema Internazionale (SI) adattate alla medicina, in cui per esempio il millimetro cubo (mm3) è sostituito dal millilitro (ml) e il milligrammo (mg) dalla millimole (mmol).
Di conseguenza, la concentrazione di glucosio ematico nella pratica corrente si esprime in grammi per litro (g/l, vecchia unità) mentre dovrebbe essere indicata in millimoli per litro (mmol/l, Sistema Internazionale). A causa delle possibili variazioni riscontrabili da un laboratorio all’altro, i valori considerati normali presso un laboratorio sono specificati a fianco dei risultati di ciascun esame.
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