Controllo delle nascite
Sistema medico sottoposto a controllo legislativo messo in atto in un paese per favorire lo sviluppo della contraccezione.
Fu soprattutto a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso che i governi cominciarono a preoccuparsi dei problemi demografici nel mondo. La prima Conferenza mondiale sulla popolazione si tenne a Roma nel 1954 sotto l’egida dell’ONU e dell’UIESP (Unione Internazionale per lo Studio Scientifico della Popolazione). L’anno 1965 segnò una svolta: l’espressione pianificazione familiare venne utilizzata per la prima volta in occasione della seconda Conferenza mondiale sulla popolazione. Da quel momento l’ONU, tramite l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si impegnò in una politica di sviluppo delle attività di pianificazione familiare e, in seguito a tale attività, nacquero centri appositi in molte nazioni sparse per il mondo. Tuttavia i paesi sovrappopolati, come l’India e la Cina, fecero ricorso a una politica di controllo delle nascite piuttosto drastica (campagne d’informazione, sterilizzazione di massa, forti multe in caso di nascite eccedenti).
Nei paesi occidentali, prima del 1965 la contraccezione e l’aborto erano considerati argomenti tabù.
I governi temevano i conflitti morali e politici che la legalizzazione di simili pratiche avrebbe potuto suscitare, malgrado l’atteggiamento generalmente favorevole dell’opinione pubblica. Oggi i preservativi si vendono senza ricetta, mentre pillole anticoncezionali e spirali sono soggette a prescrizione medica.
La sterilizzazione è autorizzata negli Stati Uniti, in Danimarca, in Gran Bretagna, mentre non è prevista alcuna regolamentazione specifica in stati come l’Italia e la Francia (paesi dove tuttavia la pratica può essere contestata, facendo leva sulla legge che proibisce la “mutilazione del corpo”).
Le leggi in materia di aborto sono diverse da un paese all’altro: proibita (tranne che in casi particolari) in Polonia, Spagna, Irlanda, la pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza è autorizzata in Italia, Francia, Gran Bretagna, Svizzera e Svezia, e continua a sollevare molte discussioni negli Stati Uniti, in Canada e in Germania.
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