Ascaridiasi
Malattia parassitaria dovuta a infestazione da ascaridi, detta anche ascaridiosi. L’Ascaris lumbricoides è un verme parassita della classe dei Nematodi, di colore rosa e di lunghezza compresa tra 20 e 30 cm, che si annida nella cavità dell’intestino tenue, ove si nutre di chimo intestinale, il liquido risultante dalla digestione gastrica degli alimenti.
L’ascaridiasi colpisce circa 1,5 miliardi di persone nel mondo, specialmente nelle zone tropicali e, in Europa, nelle aree rurali.
Contagio
L’ascaridiasi si contrae con l’ingestione di uova di ascaridi che contaminano l’acqua, la frutta e la verdura. Dopo che le uova si sono schiuse nel tubo digerente, i vermi migrano nel fegato, nei polmoni e nell’intestino tenue, dove raggiungono lo stadio adulto; le femmine depongono le uova, che vengono espulse con le feci.
Sintomi e diagnosi
La presenza del parassita si manifesta in primo luogo con tosse e dolori toracici. I sintomi di questa sorta di bronchite scompaiono rapidamente: il paziente presenta quindi segni di affaticamento, nervosismo e irritabilità; accusa prurito e dimagrimento, soffre di diarrea, dolori addominali e nausea. La diagnosi si basa sulla ricerca al microscopio di uova di ascaridi nelle feci.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento consiste nella somministrazione di farmaci antielmintici, quali flubendazolo, pirantele o mebendazolo. La prevenzione consiste nel rispetto delle elementari regole igieniche: lavarsi le mani prima dei pasti, lavare frutta e verdura con acqua potabile.
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