ALLERGIA AL VELENO D’IMENOTTERI
Gli imenotteri sono insetti molto diffusi dei quali attualmente si conoscono oltre 100.000 specie diverse, ma solo quelli che appartengono alla famiglia delle api (api e bombi) e delle vespe (giallone, polistes e calabrone) sono importanti per le reazioni allergiche gravi, anche mortali, che possono provocare; tali problemi non sono causati, per esempio, da una semplice puntura di zanzara. Le reazioni allergiche possono variare da un gonfiore localizzato nella sede di puntura (il cosiddetto pomfo) a quelle che vengono chiamate reazioni generalizzate e che sono di varia gravità:
- comparsa di pomfi pruriginosi diffusi su tutto il corpo (orticaria);
- problemi a livello di stomaco e intestino con nausea, vomito, mal di pancia e diarrea;
- interessamento dell’apparato respiratorio con senso di soffocamento, fame d’aria, sibili respiratori;
- shock anafilattico, grave condizione caratterizzata da abbassamento della pressione, sudorazione profusa con o senza perdita di coscienza.
Generalmente, quanto più gravi sono i sintomi, tanto più precocemente si manifestano a seguito della puntura, considerando che l’andamento delle reazioni è differente negli adulti e nei bambini, nei quali quelle maggiormente gravi sono più rare.
È difficile stabilire in anticipo se un soggetto allergico agli imenotteri andrà incontro a una reazione lieve o grave; i test allergologici sono inutili in questo senso e può invece essere interessante conoscere la gravità di un’eventuale risposta allergica precedente: se in passato c’è stato un episodio di lieve entità (pomfo) è rara una futura reazione allergica grave, che invece è più frequente se in passato vi sono state reazioni generalizzate o severe.
Più a rischio sono i soggetti che vivono o lavorano in ambiente rurale: i pompieri, i costruttori edili, i contadini, gli elettricisti o coloro che praticano nel tempo libero attività all’aperto. Per quanto riguarda gli apicoltori, essi sono spesso allergici al veleno delle api ma molti, dal momento che vengono punti più volte durante l’anno, subiscono una specie di “autovaccinazione”, per cui risultano protetti dal rischio di risposte allergiche gravi, rischio al quale sono invece esposti i loro familiari.
Al contrario di quanto accade per le altre allergie, le persone anziane, e in particolare i soggetti affetti da problemi cardiovascolari in trattamento con alcuni tipi di farmaci (β-bloccanti o ACE inibitori), sono a maggior rischio di reazioni più gravi, così come i soggetti che vengono punti al capo o al collo.
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